FANO - Prima deve pagare il conto all’azienda, poi quello alla giustizia. Ma la trattativa tra l’ex primario di Pediatria di Fano, Gianfranco Franchi, e gli Ospedali...
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E così l’ultima udienza, davanti al Gup Lorena Mussoni, si è chiusa con un nulla di fatto e il rinvio al 17 maggio. L’ultimo rinvio al quale le parti dovranno arrivare già con l’accordo in tasca. Per Franchi scatta anche il termine finale per la scelta del rito con cui intende essere processato.
Pesanti i reati di cui è chiamato a rispondere l’ex primario: peculato, falso e rivelazioni di segreti d’ufficio. Accuse che a settembre del 2013 lo avevano fatto finire agli arresti domiciliari. Al centro dell’indagine, opera della Guardia di Finanza di Pesaro, c’erano quelle visite ai suoi piccoli pazienti fatte in regime di intramoenia, ma mai denunciate. Visite, fatte nel suo studio, le cui parcelle avrebbe dovuto dividere con l’azienda. E che invece ha tenuto per sé, senza emettere ovviamente alcuna ricevuta. Si tratta di almeno 116 visite “fuorilegge”.
A Franchi viene contestata anche la rivelazione di segreti d’ufficio perché, in occasione di un concorso pubblico in ospedale, avrebbe fatto conoscere in anticipo a uno dei candidati gli argomenti oggetto d’esame. Un mese dopo l’arresto, a ottobre 2013, Franchi aveva presentato all’azienda ospedaliera le sue “dimissioni immediate e irrevocabili”. L'ex primario davanti agli inquirenti aveva ammesso di non aver rilasciato le ricevute, ma di averlo fatto “solo per far risparmiare dei costi ai pazienti”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico