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PESARO Dieci anni di insulti per il suo orientamento sessuale. Scatta la denuncia e la richiesta di rinvio a giudizio. Il caso riguarda un 64enne pesarese accusato di atti persecutori per aver preso di mira un 42enne e il suo compagno che abitavano nella stessa via. Per circa dieci anni avrebbe continuamente insultato il vicino con appellativi come «frocio di mer… sei una vergogna per tutti, fai schifo».
I fatti
Non solo ingiurie, ma anche minacce di morte come: «Ti impicco, ti ammazzo, scendi giù che ti schiaccio la testa schifoso».
Episodi che si sarebbero ripetuti in 10 lunghi anni. Tra i diverbi anche il rumore che il 42enne avrebbe fatto durante alcune notti. Stanco delle angherie subite, il 42enne ha iniziato a uscire con il telefono e registrare tutti gli insulti proferiti nei suoi confronti. E ha iniziato a registrare anche per paura che lui potesse fare qualcosa di più, avendo paura delle sue condotte. Video in cui il 64enne avrebbe anche detto: «Voglio che mi metti le mani addosso. Quando me le metterai, ti schiaccerò come un verme».
Le prove
Materiale che l’avvocato Antonino Araca del foro di Patti ha prodotto negli atti della querela di costituzione di parte civile. Il legale ha chiesto 100 mila euro di risarcimento per il suo assistito. L’accusa è quella di atti persecutori aggravati dai motivi abietti e crudeltà verso le persone. Per il 64enne è scattata la misura coercitiva del divieto di avvicinare la parte offesa. Ieri il giudice ha chiesto di poter sentire l’imputato prima di decidere sul rinvio a giudizio. L’imputato è difeso dall’avvocato Arturo Pardi. L’udienza è aggiornata.
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Corriere Adriatico