Contesta la multa per la Ztl a Gradara e la strappa davanti al vigile: faccia a faccia in Tribunale

Gabicce, contesta la multa per la Ztl e la strappa davanti al vigile: faccia a faccia in Tribunale
GABICCE La multa per la macchina in Ztl poi l’oltraggio al vigile. Un 28enne di Gabicce è finito a processo con l’accusa di minacce, oltraggio e rifiuto di...

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GABICCE La multa per la macchina in Ztl poi l’oltraggio al vigile. Un 28enne di Gabicce è finito a processo con l’accusa di minacce, oltraggio e rifiuto di fornire le generalità. Ieri il vigile urbano e l’imputato si sono trovati nuovamente faccia a faccia in tribunale. Secondo l’accusa l’agente aveva elevato una multa alla Smart presa a noleggio dal giovane e posteggiata in zona Ztl a Gradara. Ma quando il ragazzo l’ha visto non l’avrebbe presa benissimo. «Scrivi, tanto non pago nulla» gli avrebbe detto. Di qui la richiesta dei documenti. Ma anche un altro rifiuto. 


Che cosa è successo


«Non ti do un ca…, ti spacco la faccia». Con lui ci sarebbero stati due amici e il suo cane. A detta dell’agente l’animale gli avrebbe abbaiato contro. E ancora: «Se non ci lasci in pace te la facciamo pagare». Poi il giovane ha strappato la multa gettandola a terra prima di andarsene. L’agente ha appurato che l’auto era a noleggio e dalla ditta è riuscito a risalire al conducente che non aveva consegnato i documenti. Ma pochi giorni dopo il fatto si sarebbe arricchito di un nuovo capitolo. Il vigile era a un posto di blocco del centro di Gabicce quando il 28enne gli sarebbe passato davanti, avrebbe tirato giù il finestrino e avrebbe detto: «Il figlio di p…. dell’altra sera» con tato di gesto del pollice che passa sul collo in segno di tagliare la gola. A quel punto il vigile ha convocato al comando il giovane qualche giorno dopo ed è scattata la denuncia. Il 28enne, difeso dall’avvocato Gianluca Sanchini, è finito a processo. La sua versione è diversa, come riferito in aula. Ha detto di aver riscontrato un atteggiamento ostile da parte del vigile e di aver solo chiesto di cancellare la multa.


La consegna


Non avrebbe consegnato i documenti perché non li aveva con sé e non avrebbe riferito frasi ingiuriose né tantomeno abbassato il finestrino per mimare il gesto del tagliare la gola. Ci sarebbe stato solo uno scambio di sguardi anche perché a fine agosto era talmente caldo che aveva il climatizzatore acceso e non voleva abbassare il finestrino. Il 22 maggio discussione e sentenza. L’agente non si è costituito parte civile.
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Corriere Adriatico