Pergola, Bcc si fonde con Corinaldo In assemblea un solo voto contrario

L'assembla dei soci della Bcc di Pergola
PERGOLA - Nasce la Bcc di Pergola e Corinaldo. Dopo il voto la settimana scorsa dei corinaldesi,  è stato il turno dei soci pergolesi che, quasi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PERGOLA - Nasce la Bcc di Pergola e Corinaldo. Dopo il voto la settimana scorsa dei corinaldesi,  è stato il turno dei soci pergolesi che, quasi all’unanimità, un solo voto contrario, hanno dato il via alla fusione.


Una mossa strategica che fonde due realtà bancarie complementari che diventano il terzo polo del credito cooperativo nelle Marche. Una fusione per scelta e non imposta dalla legge sulla riforma del credito.

«La legge sulla riforma - spiega il 37enne Claudio Rovelli, il giovane presidente alla testa di questa nuova realtà – vuole le banche più solide, più efficienti, più patrimonializzate. Però l’obbligo di ridurre i costi, aumentare i ricavi e rafforzare la rete erano obiettivi difficili da raggiungere da soli mentre insieme con economie di scala e indirizzando le risorse umane verso una precisa strategia commerciale diminuiscono i costi, aumenta la redditività e ciò ci consente di presentarci agli organi di coordinamento e di controllo con un andamento così positivo che rafforza il profilo autonomo della nostra banca nei nostri territori».

La Bcc Pergola Corinaldo ha 5mila soci, 26mila clienti, 15 filiali insediate in 12 comuni e operative in 56 comuni. «Le due banche – commenta il direttore Mario Montesi – raccolgono direttamente 546 milioni di euro, indirettamente 88, ha impieghi nel territorio per 466 e un Tier1 (l’indice che calcola il rapporto tra il patrimonio e i rischi assunti, ndr) del 18,2%, quasi 6 punti in più della media nazionale, che prevediamo salirà al 19,4 entro 2019». E con un piano industriale che prevede economie di scale, maggior tecnologia, una strategia di utilizzo e di formazione di tutte le risorse umane per consulenze a 360 gradi e una voce ricavi tutta in crescita. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico