Al Furlo il cantiere bloccato 15 giorni per la mancanza di materiale, esercenti sempre più esasperati: «Subito i lavori»

L'accesso bloccato per tutti a Furlo, prima dell'area dei lavori
FERMIGNANO - L’opera di disgaggio, ovvero di messa in sicurezza della parete rocciosa dove insiste il masso pericolante al Furlo, è stata completata. Gli operai, in...

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FERMIGNANO - L’opera di disgaggio, ovvero di messa in sicurezza della parete rocciosa dove insiste il masso pericolante al Furlo, è stata completata. Gli operai, in attesa dell’arrivo del materiale per installare le barriere, riapriranno il cantiere lunedì 11 aprile dopo il fermo dell’intera scorsa settimana.

La notizia ufficiale riferita dal direttore dei lavori direttamente al presidente della Provincia Giuseppe Paolini, conferma le voci che avevano comunicato a circolare da qualche giorno. 

 

Oltre un anno prima del via
«La preoccupazione per noi operatori turistici e dell’ospitalità aumenta ed è comprensibile dopo una lunga attesa che è durata oltre un anno perché i lavori iniziassero» è il commento scontato che si coglie dal vivo. Il tempo si era già allungato rispetto alle previsioni di un mese.

Il cartello dei lavori è stato corretto a mano rispetto alla scadenza iniziale. Da giugno a luglio. Adesso si devono aggiungere altri 15 giorni nella speranza che non verifichino altri imprevisti. Il timore è che la stagione estiva si trovi a dover fare i conti con una situazione di ulteriore precarietà.

Una nuova doccia fredda più di quanto non lo sia l’aria invernale che ieri spirava nella Gola visitata nonostante tutto da alcuni biker e qualche amante delle escursioni. L’area pedonale va oltre lo sbarramento che chiude la strada al traffico veicolare. Una manciata di metri più un là, prima di arrivare all’ingresso della galleria sul fronte Est, lo sbarramento impedisce l’accesso a chiunque. L’area del cantiere è solo per gli addetti ai lavori alle prese con un intervento che richiede alta specializzazione.

L'investimento
L’investimento per completare l’opera è pari a 249mila euro di cui quasi 9mila 800 per gli oneri di sicurezza. «Speriamo vivamente che queste nostre osservazioni, che non devono intendersi in chiave polemica, anche perché fino ad oggi di penalizzazioni ne abbiamo subite fin troppe, servano da stimolo per accelerare, nei limiti del possibile, l’intervento e riaprire la strada per un ritorno alla normalità dopo tanti problemi e difficoltà» aggiungono alcuni residenti .

Aggiungono: «Non ci abbandonate, l’informazione è importante per tutti in particolar modo quando ci si trova a dover far fronte a nuovi imprevisti». Un signore appena sceso dall’auto, che ha lasciato nel parcheggio poco più giù, chiede informazioni alla ricerca di un parco giochi «dove mi hanno detto che si può fare anche il bagno».

Visitatori disorientati


Gli viene spiegato che bisogna arrivare sul versante opposto ma che serve rimettersi in strada e oltrepassare la lunga galleria della superstrada. Sicuramente si tratta della golena. Quanto al bagno, data la stagione, rimane solo un’indicazione turistica. Al limite beneaugurante. Il vero obiettivo per tutti è che i lavori riprendano solleciti. Che oltre al rumoreggiare assordante dell’acqua che salta oltre la centrale nei dirupi profondi tornino anche a farsi sentire auto, camper, maximoto e le voci dei camminatori. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico