Spediva da Pesaro foto e messaggi hard all’infermiera di Bergamo: trentenne condannato a un anno

Spediva da Pesaro foto e messaggi hard all’infermiera di Bergamo: trentenne condannato a un anno
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PESARO Le foto tratte da siti hard così che non si confondesse il messaggio e una sequela di messaggi, inviati con fastidiosa insistenza a colei che riteneva, per quanto virtuale, la sua amata. Un uomo di origini straniere ma regolarmente residente a Pesaro, sulla trentina, è finito a processo con l’accusa di atti persecutori. La sua vittima è una infermiera di Bergamo.  

 

Ma lei non sa assolutamente darsi una spiegazione di come lui possa aver trovato il suo numero di cellulare. Fatto sta che pur non avendola mai vista né avendoci mai parlato ha iniziato a scambiare messaggi, ma con intenti abbastanza espliciti. Ha quindi provato a spedirle foto pornografiche su WhatsApp. Le immagini erano prelevate dai siti a luci rosse. Poi le diceva che se un giorno l’avrebbe incontrata avrebbero messo in pratica le stesse posizioni sessuali. “Se tu fossi qui faremo le stesse cose”. Lei non ne voleva sapere ma lui ha insistito procurando ansia alla donna che iniziava a temere di trovarselo davanti. Di qui la signora ha presentato querela per la mole di messaggi e richieste. Gli inquirenti sono riusciti a risalire allo straniero e hanno cristallizzato le prove dei messaggi hard che sono finiti nel fascicolo del processo. Così l’uomo è finito a giudizio con l’accusa di stalking. Ha tentato la via di un risarcimento ma non è bastato. Ieri è stato condannato a un anno di reclusione.
 

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Corriere Adriatico