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FOSSOMBRONE - In due punti pericolosi per lo scorrimento del traffico lungo la Flaminia, che attraversa Fossombrone per sei chilometri, verranno posizionati rilevatori automatici fissi per il controllo della velocità. Giro di vite contro gli irresponsabili della strada.
Le località
In via Pergamino, dove sono già presenti i box per l’alloggiamento dell’autovelox, e a San Martino del Piano, tratto compreso tra il Km. 260+10 e Km. 260+800. La notizia l’ha data la giunta comunale che ha demandato al comando della polizia locale di provvedere. «La strettoia della vecchia Flaminia, a Piancerreto è sempre più pericolosa - avevano scritto i residenti in una petizione al Comune l’estate scorsa.
I rischi
« Resta il fatto che la situazione è ogni giorno sempre più invivibile e a rischio dell’incolumità personale perché gli ingressi delle abitazioni si affacciano direttamente sulla strada. Attraversarla diventa un’impresa impossibile».
L’atto deliberativo sottolinea che «le caratteristiche strutturali della sede stradale e sue pertinenze non consentono l’effettuazione di servizi in presenza della pattuglia di polizia locale per mancanza di spazi idonei, viene specificato nell’atto deliberativo.
Inoltre l’andamento plano altimetrico delle strade in questione induce i conducenti di veicoli a tenere velocità superiori ai limiti imposti dei 50 Km/h; l’assenza di marciapiedi e le alte velocità mettono a repentaglio la sicurezza di utenti deboli quali i pedoni; i volumi di traffico nei tratti di strada in questione sono molto elevati, così come il tasso di incidentalità». Viene rimarcato che «la Flaminia è via di comunicazione caratterizzata da significativi volumi di traffico, anche pesante». Altro dato che completa un quadro preoccupante rimasto per troppi anni nel dimenticatoio. Finalmente una decisione è stata presa.
Richieste soddisfatte
L’installazione dei sistemi automatici di controllo della velocità consentirà a tutti di vivere in modo più tranquillo. In modo particolare ai residenti che vedono giustamente soddisfatte le loro richieste. La foto che aveva accompagnato la petizione è la conferma della pericolosità del tratto di Piancerreto ma anche il documento che conferma come i cittadini siano stati giustamente ascoltati. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico