Food truck, l'opposizione non molla: «Fiorenzuola non lo vuole»

Food truck, l'opposizione non molla: «Fiorenzuola non lo vuole»
PESARO Lo scontro s’infiamma sui camioncini gastronomici del food truck che farebbero concorrenza a ristoranti e bar di Fiorenzuola, e sarebbe meglio localizzarli negli...

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PESARO Lo scontro s’infiamma sui camioncini gastronomici del food truck che farebbero concorrenza a ristoranti e bar di Fiorenzuola, e sarebbe meglio localizzarli negli altri borghi sguarniti di servizi. E da quando si è insediato il nuovo direttivo del San Bartolo a guida centrodestra, con il presidente Silvano Leva a far da paciere, non c’è stata tregua nelle polemiche incrociate, schermaglie e ripicche tra il fronte della vecchia guardia di sinistra e degli attuali amministratori dell’ente Parco, espressione della governance rivoluzionata dalla Regione. 


Nel mirino


E sul bando della giunta comunale, che si è appena chiuso, intervengono nuovamente i consiglieri d’opposizione di Prima c’è Pesaro, Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e gruppo misto. Nel mirino finisce anche Stefano Mariani, ex presidente del San Bartolo e consigliere della lista di maggioranza Il Faro, che ha proposto di allargare il food truck anche nelle altre zone del parco, a Colombarone, Santa Marina Alta e Tetto del mondo, apparentemente in linea con le nuove direttive del presidente Leva. Opportunismo o mossa strategica?
Per il centodestra bisogna riparlarne a bocce ferme. «Per valorizzare i borghi servono una strategia e un progetto globale, e non iniziative spot calate dall’alto, tipiche di chi non è abituato all’ascolto. Chiediamo al Comune di non procedere con ulteriori bandi per la ristorazione legata al food truck senza un vero progetto e senza aver predisposto, in accordo con l’ente Parco, un documento che valuti l’opportunità di potenziare i servizi in alcuni luoghi idonei del parco, dopo aver ascoltato gli operatori e i residenti. Le scelte vanno fatte nell’interesse di una comunità e non per ripicca nei confronti di qualcuno».
Quelli del Comune sarebbero interventi disorganici e parziali. «Il bando per il food truck a Fiorenzuola è stato una palese forzatura calata dall’alto, il caso più assurdo vista la presenza di numerose realtà storiche che erogano già servizi di ristoro, al contrario di altre aree dove i servizi sono carenti. Su questo i cittadini e gli esercenti che abbiamo incontrato sono stati molto chiari: per loro si tratta di un vero e proprio dispetto e provano estrema delusione per il fatto che il Comune abbia operato questa scelta». 


La stilettata


E poi la stilettata ironica. «Ci fa piacere che anche il consigliere Mariani, dopo anni di silenzio in cui ha ricoperto il doppio ruolo di consigliere comunale e presidente del Parco, ora all’improvviso decida di allinearsi non solo alle proposte già avanzate dal centrodestra sul tema del food truck, ma anche all’obiettivo della nuova direzione del Parco di valorizzare tutte le frazioni che in passato sono state abbandonate. Fa sorridere che questa tematica venga sollevata da chi avrebbe potuto operare da anni in questa direzione e che invece non ha mai avanzato alcuna proposta in tal senso alla maggioranza di cui fa parte. Perché la proposta non è stata portata all’attenzione della giunta prima del bando food truck nel parcheggio di Fiorenzuola, il posto meno adatto, più caotico e dove già esiste una ricca offerta alimentare?». 

Cambio di rotta


I consiglieri di centrodestra chiedono in definitiva un cambio di rotta con servizi per Colombarone, Santa Marina Alta e Casteldimezzo: «Basta con queste proposte frutto dell’improvvisazione che creano solo disagi e incertezze a quegli imprenditori che hanno già investito negli anni per valorizzare il San Bartolo. Le attività di street food sono un valore aggiunto laddove offrono dei servizi integrativi rispetto a quelli esistenti e non quando introducono un’inutile concorrenza. Le proposte devono essere frutto di concertazione e ascolto, e non calate dall’alto come spesso è accaduto in questi anni». 
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Corriere Adriatico