Focolaio di Covid si sviluppa alla casa anziani Don Tonucci: infetti 16 ospiti e 6 operatori

La casa per anziani Don Tonucci
FANO - Il contagio colpisce anche il centro per anziani don Paolo Tonucci, che era riuscito a schivare la prima ondata del Covid-19. Otto ospiti risultano ricoverati in ospedale,...

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FANO - Il contagio colpisce anche il centro per anziani don Paolo Tonucci, che era riuscito a schivare la prima ondata del Covid-19. Otto ospiti risultano ricoverati in ospedale, mentre altrettanti sono stati posti in isolamento fiduciario perché risultati positivi al virus: cinque hanno i classici sintomi, tre invece non ne manifestano. In isolamento fiduciario anche sei degli operatori nella struttura in via Bracci, nel quartiere di San Lazzaro a Fano, a loro volta contagiati e di conseguenza sostituiti in via temporanea con altro personale.

 

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La comunicazione del Comune
I dati sono stati forniti dai servizi sociali dell’amministrazione comunale. «Stiamo seguendo l’evolvere della situazione, tenendoci in contatto continuo con la cooperativa Cooss Marche, che gestisce la struttura, e con il distretto sanitario», affermava ieri l’assessore Dimitri Tinti. Il centro don Paolo Tonucci è una struttura con gestione a titolarità pubblica, che si compone di una residenza protetta (per anziani non autosufficienti) e di una casa albergo (per anziani autosufficienti).

«I sedici casi di contagio da Covid-19 – ha proseguito l’assessore Tinti – sono tutti riconducibili alla residenza protetta. Dieci dei diciotto attuali ospiti sono invece risultati negativi, come del resto altrettanti anziani accolti nella casa albergo, anche loro negativi al virus. Esprimo la mia vicinanza ai familiari degli anziani contagiati e ringrazio gli operatori della struttura per il grande sforzo che stanno producendo. La presenza di ospiti in isolamento ha infatti richiesto di riorganizzare spazi e servizi. Nel centro don Paolo Tonucci continuano con regolarità le visite sia dei medici di base sia delle unità speciali Usca e, a riprova dell’attenzione, so che la sanità locale ha messo a disposizione della struttura un infermiere, già attivo, e sta valutando se aumentare il personale oppure l’orario. So, inoltre, che i gestori della struttura si tengono in costante contatto con i familiari degli anziani».

Immaginabile quale sia il loro livello di preoccupazione, acuito dalla condizione dell’isolamento e dalla consapevolezza che l’infezione da Covid può avere esiti drammatici soprattutto sulle persone avanti con gli anni e con patologie pregresse. 

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Corriere Adriatico