Acqualagna, una fiera memorabile con il museo sensoriale del tartufo

Il museo del tartufo di Acqualagna
ACQUALAGNA - Un taglio del nastro memorabile quello della 53esima fiera nazionale del tartufo bianco ieri mattina. Conferma che la città di Acqualagna ha ben salde in mano...

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ACQUALAGNA - Un taglio del nastro memorabile quello della 53esima fiera nazionale del tartufo bianco ieri mattina. Conferma che la città di Acqualagna ha ben salde in mano le redini della leadership del tartufo. Ha inaugurato un experience museum, polo più unico che raro dedicato al tartufo ed è così sicura del suo brand che lo mette a servizio delle Marche annunciando che presto richiederà al Ministero dell’Agricoltura una dop per “il tartufo nero d’Acqualagna e dell’Appennino marchigiano”.


«Saremo i primi in Italia a chiedere la denominazione di origine protetta per il tartufo nero – spiega il sindaco Andrea Pierotti -. Il che impone di superare la prova della tracciabilità, un deciso valore aggiunto per tutti». Un'idea che piace molto alla Regione.

Il museo è talmente straordinario che chiamarlo così è quasi riduttivo. Ideato dall’architetto Alessandra Panzini di Marchingegno di Ancona, non parla di tartufo ma racconta la vivacità e la dinamicità del suo mondo. Riesce a catturarne tutte le identità, a liberarne le sfumature in un percorso che valorizza i suoi legami con il paesaggio, la cultura di chi lo cerca e di chi lo ama attraverso originalissimi interscambi che premia un visitatore coinvolto nei suoi cinque sensi.

Un racconto dove il tartufo espone con orgoglio tutte sue lettere di nobiltà: dalla letteratura alla botanica, dal cinema alla geologia. Perfino la sua cucina è in versione digital e high tech. Un museo così innovativo che è in sé una meta turistica e, dato in gestione alle cooperative Opera e Culture, si è già posizionato in una rete ben collaudata di professionisti delle visite guidate e della promozione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico