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FANO - La festa del mare è la festa più sentita dai fanesi. L’ha percepito anche il vescovo Armando Trasarti, che fanese non è ma che da 10 anni è stato sempre presente a questa giornata istituita per ricordare innanzitutto le persone che in mare hanno perso la vita, ma anche per valorizzare il rapporto che storicamente la città ha intrapreso con il mare.
Anche quest’anno dunque il presule non ha mancato di celebrare la messa davanti al monumento dei Caduti, alla quale oltre a una moltitudine di cittadini hanno partecipato il prefetto Tommaso Ricciardi, il sindaco Massimo Seri, l’assessore regionale Stefano Aguzzi e altri autorità civili e militari; presente come sempre anche una folta delegazione dell’associazione Marinai d’Italia, presieduta dall’ammiraglio Pio Bracco.
La città cenerentola
Una festa sì, ma anche un’occasione per evidenziare i problemi che ancora oggi rendono più difficile la vita del marinaio e del pescatore. E a questo proposito lo stesso vescovo, che più volte ha dimostrato di non avere peli sulla lingua, ha posto in rilievo ancora una volta il problema del dragaggio.
«Fano è la terza città delle Marche – ha detto – e quando l’anno scorso ho chiesto l’intervento del prefetto per stimolare la soluzione di questo problema, ho avuto la sensazione di chiedere la carità.
La promessa di Ricciardi
«Anche se questo richiederà un mio viaggio a Roma per sollecitare gli organi competenti - ha sottolineato -, non mancherò di evidenziare l’importanza che riveste il porto di Fano!».
Porto che necessità di non pochi interventi, tra i quali una maggiore sicurezza, specie dopo i furti che si ripetono nelle barche ormeggiate a monte del ponte che unisce via Nazario Sauro al Lido, un’isola ecologica in cui si possano depositare i rifiuti pescati in mare, la sistemazione dell’area affidata alla cantieristica, il trasferimento dei fanghi depositati in banchina e tanto altro.
Le premiazioni dei lupi di mare
Due eventi particolari hanno sottolineato la cerimonia dopo la messa: la consegna di una targa ai vecchi lupi di mare nati nel 1939, ora 82enni: Mario Carboni, Benito Celani e Alessandro Filippetti e la consegna della Bandiera blu da parte del delegato della Fee al sindaco a cui ha reso merito per i progressi che la città ha fatto per qualificare la tutela ambientale. Non ultimo a questo riguardo la realizzazione della vasca di prima pioggia dell’Arzilla che dovrebbe assicurare per il prossimo anno il vessillo anche per i litorali di Lido e Arzilla. Sospesa l’anno scorso a causa della pandemia, quest’anno è stata ripresa l’uscita in mare per il lancio di una corona in memoria dei caduti. Mentre per il pubblico è stata posta a disposizione la Queen Elisabeth, per l’omaggio alle persone scomparse, per la prima volta dopo tanti anni è stata autorizzata l’uscita di un peschereccio: il Joacchì, a cui hanno fatto da scorta decine di barchette e natanti che hanno fatto eco al suono delle sirene. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico