Suicidio assistito, estremo saluto a Fabio: il silenzio del rispetto e un lungo applauso sulle note dei Metallica

Suicidio assistito, estremo saluto a Fabio: il silenzio del rispetto e un lungo applauso sulle note dei Metallica
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FERMIGNANO - “So close, no matter how far” (Così vicino non importa quanto lontano), “Couldn’t be much more from the heart” (Non potrebbe essere molto di più dal cuore) “…Life is ours, we live it our way” (La vita è nostra, la viviamo a modo nostro). Sono alcune parole della canzone “Nothing else matters” dei Metallica che Fabio Ridolfi adorava e che il fratello Andrea ha voluto che si suonasse e cantasse alla fine del rito funebre religioso nella cattedrale locale. La chitarra acustica, era maneggiata magistralmente da Andrea Guerra e la voce più splendida che mai, per l’atmosfera che aleggiava in chiesa, è stata quella di Tania Biondi.

 

Le lacrime dei familiari

Applausi scroscianti dalle persone che gremivano ogni spazio della navata a dare forza e sostanza alle emozioni ed alle lacrime dei familiari, che per un momento breve ma elevato, hanno avuto attorno a loro tutto il calore e la presenza della comunità. Ha ragione don “Pippo” Tabarini che ha celebrato le esequie: «Questo momento deve essere la preghiera del silenzio e del rispetto per chi ha sofferto in questi lunghi 18 anni, Fabio e tutta la sua famiglia». Una bara chiara con un cuscino di rose giallorosse, una sciarpa romanista e una fotografia che ritrae Fabio allegro quando, ben lontano dalla tragedia che lo attendeva, sorrideva alla vita. Fabio Ridolfi è stato costretto a scegliere la sospensione dei trattamenti di sostegno vitale, previa sedazione palliativa profonda, a causa dell’inerzia della pubblica amministrazione che ha causato ritardi e l’omissione della verifica sulle modalità per poter procedere al suicidio assistito. Fabio è morto dopo diverse ore lunedì scorso. Appena la bara è uscita dal luogo sacro i presenti hanno voluto far sentire di nuovo la loro voce soffocata dalla tristezza: «Ciao, Fabio». Di nuovo la sensibilità che Roberto Burioni, concittadino che non dimentica mai le sue radici, ha espresso «personalmente e a nome dei famigliari, in particolare da parte di mio padre Gaetano che è stato per tanti anni medico a Fermignano, la vicinanza affettuosa a tutti i suoi cari e la partecipazione al dolore della famiglia». Il carro funebre ha fatto un giro per quelle vie e quei luoghi di Fermignano che Fabio conosceva come le sue tasche prima di girare verso Fano dove lunedì verrà cremato come lui stesso ha chiesto.

 

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Corriere Adriatico