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FERMIGNANO - La caccia ai malviventi di Fermignano ad una svolta. Ritrovata nei pressi di Villa Fastiggi a Pesaro l’auto usata dai banditi nella fuga dalla villa della famiglia Rossi, ubicata in località Casino Lazzari, popolarmente chiamata Dolcino.
Le modalità
Il commando, formato da 4/5 malviventi, si è impadronito della vettura di famiglia, una Mercedes classe B.
Una volta dentro i malviventi hanno continuato a minacciare Alberto, legandolo, mani e piedi, con fascette da elettricista. Hanno strappato denaro, monili, gioielli, abiti e borse di un certo pregio. Poi l’arrivo del fratello Vittorio, preso a pugni, calci e botte con un bastone, ha costretto però i banditi alla fuga.
Ora il ritrovamento della Mercedes a Villa Fastiggi fa pensare che probabilmente, i rapinatori, sono saliti su un altro mezzo per continuare la fuga e forse ad aspettarli c’erano complici. Tutte ipotesi al vaglio delle indagini coordinate dalla Procura di Urbino con la dottoressa Irene Lilliu e condotte dal nucleo operativo dei carabinieri.
Oltre agli accertamenti in corso sull’auto, la caccia ai banditi procede con l’analisi delle telecamere di videosorveglianza della villetta che però hanno ripreso solo il momento in cui i banditi immobilizzano Alberto. Si stanno vagliando anche quelle comunali, allargando via via il raggio delle ricerche. Forse proprio una di queste potrebbe aver ripreso qualche dettaglio utile a risalire agli autori della rapina. Le vittime, con il conforto dei parenti, cercano di riprendersi dallo choc.
L’intervento
La vicenda scuote anche la politica. «Mi sono preoccupato di informare il senatore Udc Antonio De Poli - scrive Stefano Pollegioni, delegato regionale Udc per il comparto sicurezza - dei gravissimi fatti accaduti sia a Fano che a Fermignano perché avvalori l’interrogazione, che ha presentato al Ministro degli Interni, riguardo alle problematiche del Commissariato della terza città delle Marche e allo stesso modo intervenga anche riguardo al grave fatto accaduto a Fermignano. Più personale nelle Forze dell’ordine è uguale a più sicurezza ed anche noi, la politica, dobbiamo fare il possibile». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico