Far West al pronto soccorso di Pesaro, ferita una infermiera. Le scuse dell'arrestata: «Ero ubriaca, chiedo perdono»

Far West al pronto soccorso di Pesaro, ferita una infermiera. Le scuse dell'arrestata
PESARO Infermiera aggredita al pronto soccorso del San Salvatore. Il giorno dopo, comparendo davanti al giudice per la convalida, la 32enne, arrestata dai carabinieri per...

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PESARO Infermiera aggredita al pronto soccorso del San Salvatore. Il giorno dopo, comparendo davanti al giudice per la convalida, la 32enne, arrestata dai carabinieri per quell’atto di violenza, ha chiesto scusa: «Ero ubriaca». Ma resta il gesto e la paura seminata, tanto che anche la stessa dg dell’Ast, Nadia Storti, è intervenuta con una presa di posizione e solidarietà. E’ successo nella notte tra sabato e domenica, alle 4,30. La 32enne aveva accompagnato un parente, bisognoso di cure. Nella sala d’attesa si è scagliata contro un’infermiera buttandola a terra e prendendola a calci. 

 


Ai domiciliari, potrà lavorare


La donna è poi stata arrestata per resistenza, lesioni e interruzione di pubblico servizio. Ieri, difesa dall’avvocatessa Alice Terenzi, al giudice ha ammesso gli addebiti sottolineando che era ubriaca e dunque in stato di alterazione. Ha chiesto scusa al personale sanitario e ai carabinieri. La donna ha alcuni precedenti, il giudice ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari con permesso di poter andare al lavoro (è una cameriera). Il legale ha chiesto il termine a difesa per valutare il proseguo processuale. «Credo di avere avuto una delle più grandi paure della mia vita - ha detto una paziente presente - visto che la scena è avvenuta accanto alla barella dove ero sdraiata. La violenza non è mai giustificata. Ci vuole più protezione, il personale sanitario che con dedizione svolge il suo lavoro, non può essere sottoposto a questi rischi». Giovanni Gostoli, della Rete dei Comuni sostenibili c’era: «Ha iniziato a insultare il personale sanitario, minacciarlo di morte, sputare. Poi quando ho visto che si stava scagliando contro l’infermiera sono intervenuto istintivamente per bloccarla, ma era incontenibile».
Il dg Storti sottolinea: «Siamo vicini all’infermiera aggredita e a tutto il personale che opera nel sistema sanitario. Episodi di questo genere sono sempre più frequenti nelle strutture sanitarie, accessibili al pubblico h24 e per questo meritano una dura condanna. Il personale sanitario dedica la vita a garantire cure e assistenza a chiunque ne abbia bisogno e non dovrebbe mai essere oggetto di violenza». 


Gli strumenti di sicurezza


«Continueremo - assicura Storti - a promuovere e mettere in campo ogni strumento possibile per creare un ambiente di rispetto e sicurezza per chi lavora. Nel presidio San Salvatore sono già operativi tutti gli strumenti che la legge, ad oggi, consente di avviare. Misure preventive e azioni mirate, per contrastare l’insorgenza di questi fenomeni, sono state messe in campo, perché la priorità resta quella di ridurre il rischio per gli operatori e permettere loro di operare in un ambiente di lavoro sicuro». Storti precisa che «al San Salvatore sono state installate telecamere negli ambienti e nei luoghi consentiti dalla norma sulla privacy, il pronto soccorso è dotato di una guardia armata h24, attiva 7 giorni su 7 e un pulsante attiva le forze dell’ordine quando il personale necessita di aiuto. Inoltre, l’Azienda è dotata di un capillare sistema di videosorveglianza installato nelle aree più esposte a situazioni di pericolo o per cui occorre un’effettiva esigenza di deterrenza».

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Corriere Adriatico