Nicola, pioniere e animatore della cooperazione agricola. Strappato all'affetto dei cari da una malattia

Nicola Mei, anima della cooperazione agricola nel Fanese
FANO - L’attesa di una delle più belle feste dell’anno è stata funestata a casa Mei nel giorno della vigilia di Natale dalla morte di Nicola, un uomo...

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FANO - L’attesa di una delle più belle feste dell’anno è stata funestata a casa Mei nel giorno della vigilia di Natale dalla morte di Nicola, un uomo straordinario per tutto il mondo agricolo della bassa valle del Metauro, artefice nel dopoguerra della rinascita dell’agricoltura, il cui evolversi riuscì a condurre al passo coi tempi. Nicola Mei aveva 86 anni. E’ deceduto nella sua abitazione, circondato dall’affetto dei suoi cari, dopo una lunga malattia.

 

Alla fine degli anni Cinquanta fu nominato amministratore della cooperativa di Falcineto, sorta alla fine della seconda guerra mondiale con lo scopo non solo di costituire un’impresa di carattere economico che ridesse dignità al lavoro nei campi, ma di svolgere anche un’attività di carattere sociale. Nicola Mei aveva un obiettivo prettamente pragmatico: «Far star meglio chi si dedicava a coltivar la terra», un lavoro duro, spesso soggetto ai capricci del tempo, non molto remunerativo. Tuttavia da buon amministratore e dotato di quel buon senso del padre di famiglia, Nicola riuscì a far progredire gli associati, estendendo i benefici su tutta la frazione di Falcineto. Si impegnò perché il Comune realizzasse un asilo, organizzò un negozio di alimentari facendone la casa comune dei residenti, acquistò la prima mietitrebbia dell’area fanese, diffuse l’aiuto reciproco. Piano piano nacquero le strutture ricreative, il ristorante, si moltiplicarono le attività sociali, gli incontri, le fiere. Incentivò la lavorazione in conto terzi, la conduzione unitaria di grandi dimensioni di terreno; puntò soprattutto ad elevare la qualità dei prodotti e operò per la tutela dell’ambiente. Fu anche promotore di una società sportiva.
Un uomo di grandi vedute dunque che non si limitava a tenere il registro dei conti, ma che guardava lontano occupandosi del benessere della sua gente. Il suo funerali si terrà domani alle 10 nella chiesa di San Cesareo.

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Corriere Adriatico