Trova il figlio nascosto in garage perché ha paura di andare a scuola: il professore è troppo severo

Trova il figlio nascosto in garage perché ha paura di andare a scuola: il professore è troppo severo
FANO Trova il figlio nascosto in garage perché ha paura di andare a scuola. Quel professore sarebbe troppo severo. È una delle testimonianze dei genitori comparsi...

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FANO Trova il figlio nascosto in garage perché ha paura di andare a scuola. Quel professore sarebbe troppo severo. È una delle testimonianze dei genitori comparsi ieri davanti al giudice monocratico nell’ambito del caso di un docente del liceo scientifico di Fano Torelli finito a processo con l’accusa di maltrattamenti agli alunni e non di abuso dei mezzi di correzione perché il comportamento ritenuto offensivo sarebbe stato reiterato nel tempo e non occasionale.

 

Il caso riguarderebbe 9 ragazzini che sarebbero stati vittime di commenti del professore. Tra queste una si è già costituita parte civile. «Sei mancina, scrivi come un cane» le diceva. Fin dal primo giorno avrebbe minacciato bocciature e avrebbe fatto copiare i compiti più volte per migliorare l’aspetto calligrafico, considerato un vero pallino del professore. Due alunni della sua classe hanno cambiato scuola, altri sezione per evitare quel docente. La dirigenza dell’istituto aveva emanato tre provvedimenti di sospensione nei confronti del docente, tutti annullati dal giudice del lavoro.
Ieri hanno parlato alcuni genitori. C’è chi ha riferito di aver trovato il figlio nascosto dietro la macchina in garage perché aveva paura di andare a scuola. Un comportamento che sarebbe avvenuto più volte. L’avvocatessa Cristiana Cicerchia tutela una ragazzina: «Hanno confermato la sofferenza che hanno vissuto i figli e i genitori stessi. Sono emersi i racconti un cui il prof li denigrava dicendo che non erano adatti, che dovevano andare a fare le parrucchiere. C’era molta attenzione alla forma, alla precisione dei numeri e del segno “uguale”, da fare con il righello». I genitori, riporta l’avvocato, hanno messo in discussione quanto asserito dai figli, ma poi avrebbero capito. «Una mamma ha detto anche che la figlia veniva denigrata con frasi come “Scendi dal piedistallo”. E che alcune ragazze avevano conati di vomito o svenivano per la tensione». Il docente sarebbe stato sanzionato dalla preside e richiamato, ma dopo qualche giorno avrebbe ripreso con il sistema di insegnamento criticato. E a chi aveva chiesto di cambiare classe, sarebbe arrivato in automatico il “rimandato”.


lu. ben.
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Corriere Adriatico