OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
FANO - In macchina con 20 chili di hashish e 1 chilo di marijuana, un carico di droga davvero notevole. Ma non solo, con sé aveva anche una pistola. Ieri si è svolta nel tribunale di Pesaro l’udienza di convalida dell’arresto di un 41enne albanese residente in provincia di Roma pizzicato in strada, nella notte tra venerdì e sabato dagli uomini della Guardia di finanza di Pesaro.
Il controllo
Le Fiamme gialle stavano effettuando un normale controllo nella zona industriale di Bellocchi all’uscita dall’autostrada, quando hanno intercettato e poi fermato l’auto del 41enne, risultato di nazionalità albanese, regolare sul territorio italiano, incensurato e di mestiere piccolo imprenditore.
Arrivava da sud, probabilmente da Roma nel cui hinterland risiede.
L’arma
Ma non è tutto, perchè proseguendo nella perquisizione della vettura è emerso che l’uomo aveva anche una pistola revolver e svariate cartucce. Così il personale della Guardia di Finanza lo ha arrestato con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
La filiera
Un quantitativo di droga non banale perché si parla di 20 chilogrammi, un peso tale da poter rifornire la piazza di Fano per giorni e giorni. Ma su questo aspetto le indagini sono in corso per chiarire il ruolo dell’albanese, i canali di approvvigionamento, e i contatti locali attraverso i quali avrebbe venduto hashish e marijuana per essere poi immessi nel mercato al dettaglio. Verifiche che porteranno a scoprire se si trattava di un corriere della droga che era destinata ad altri territori, o se andava smerciata in zona, consegnata a qualcuno altro.
Il tesoretto
Parliamo comunque di un valore ingente perché all’ingrosso tale quantitativo di stupefacente può aggirarsi tra i 60 e i 70 mila euro. Molto di più, ovviamente, se venduta al dettaglio. Ieri mattina il piccolo imprenditore albanese, assistito dall’avvocatessa Angela Porcelli, ha scelto di non parlare e non ha voluto rispondere alle domande del giudice avvalendosi della facoltà di non rispondere. Quello che è certo è che il giudice ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare del carcere. Le indagini proseguono.
Leggi l'articolo completo suCorriere Adriatico