Condannato ai lavori socialmente utili perchè vendeva monete romane al mercatino: le dona tutte al Museo

Condannato ai lavori socialmente utili perchè vendeva monete romane al mercatino: le dona tutte al Museo
FANO - Vende monete romane al mercato dell’antiquariato di Fano, denunciato e accusato di ricettazione è finito sotto processo e ora dovrà fare lavori...

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FANO - Vende monete romane al mercato dell’antiquariato di Fano, denunciato e accusato di ricettazione è finito sotto processo e ora dovrà fare lavori socialmente utili. E’ il caso di un uomo sulla cinquantina che durante un’edizione della tradizionale mostra mercato dell’antiquariato fanese - che si svolge la seconda domenica di ogni mese e il sabato precedente nella zona di Largo di Porta Maggiore (Pincio) e via Arco d’Augusto - era stato controllato dai militari della Guardia di Finanza.

 

Sul banco ambulante del numismatico e collezionista c’erano circa sessanta monete ritenute di epoca romana. L’uomo le vendeva agli appassionati a uno o due euro l’una, ma i finanzieri lo avevano denunciato per ricettazione in quanto il cinquantenne non è riuscito a dimostrare la loro provenienza. Lui ai finanzieri aveva detto di averle avute in eredità dalla madre, ma per le fiamme gialle quei segni di terra che erano visibili sul metallo delle monete avevano un ben altro peso che poco aveva a che fare con eventuali lasciti familiari. L’accusa, al contrario, è che le monete sarebbero state trovate casualmente nel corso degli scavi e dunque sarebbero appartenute allo Stato, come previsto dalla legge. La scoperta delle monete non sarebbe pertanto stata denunciata e l’uomo è stato indagato per ricettazione. Motivo per cui il collezionista, difeso dall’avvocato Amedeo Rosaverde, è finito sul banco degli imputati accusato ricettazione di beni di provenienza illecita. Un vero choc per il cinquantenne vista anche la modesta richiesta economica per ogni pezzo in vendita. Per l’avvocato si tratta infatti di monete molto comuni e quindi nemmeno di particolare valore. Il suo assistito, rimasto molto segnato per l’accaduto, voleva chiudere questa storia in fretta e lasciarsi tutto alle spalle così in udienza il legale ha dichiarato che è pronto ad affrontare i lavori socialmente utili. Intanto ha donato tutte le sessanta monete sequestrate dalla finanza ai musei civici di Pesaro.

 

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Corriere Adriatico