Fano, inferno in casa, tormentava la moglie e il figlio neonato: minacciati con l'ascia

Inferno in casa, tormentava la moglie e il bambino
FANO - Aveva mostrato un’ascia alla moglie dicendole: «Ti uccido, ti faccio a pezzettini». E’ un’altra storia di maltrattamenti in famiglia. Ieri...

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FANO - Aveva mostrato un’ascia alla moglie dicendole: «Ti uccido, ti faccio a pezzettini». E’ un’altra storia di maltrattamenti in famiglia. Ieri davanti al collegio una 50enne sudamericana, ha confermato le accuse contro l’ex marito, un 60enne dell’entroterra imputato per maltrattamenti in famiglia. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe avuto atteggiamenti di controllo nei confronti della signora e l’avrebbe trascurata mentre era in stato di gravidanza. L’avrebbe lasciata spesso da sola in casa e, quando era nato il figlio, si sarebbe innervosito spesso e avrebbe urlato quando il neonato piangeva.

 

Comportamenti autoritari tali da impedirle di prendere la patente e rifiutarsi di darle il denaro per le esigenze primarie sue e del bambino. Tra le accuse anche quella di averla umiliata e mortificata, fino ad arrivare alle minacce. 


Come quando le avrebbe mostrato l’ascia. È accusato anche di averla spinta e persino fatta cadere prendendola a calci fino a farle perdere conoscenza. Comportamenti tali da rendere il clima familiare invivibile, anche per il bambino che una volta avrebbe tenuto a terra mentre piangeva e gli avrebbe infilato un dito in bocca per farlo smettere. La donna ha trovato il coraggio di denunciare ed è stata portata in una residenza protetta.

L’indagine ha fatto il suo corso e il caso è finito davanti al collegio del tribunale di Pesaro. Ieri è stata sentita anche la psicologa che seguiva il nucleo familiare quando la mamma e il bambino erano state portate nella struttura protetta. Mamma e figlio si sono costituiti parte civile tramite gli avvocati Donnino Donnini e Cristiana Cicerchia. L’11 gennaio sarà l’imputato, difeso dal legale Luigi Tranquilli, a raccontare la sua verità.

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Corriere Adriatico