Terme di Carignano, nuova asta. In ballo due lotti da 530mila e 340mila euro. Lo scoglio: concessioni termali della Regione

Terme di Carignano, nuova asta. In ballo due lotti da 530mila e 340mila euro. Lo scoglio: concessioni termali della Regione
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FANO Domani vanno di nuovo all’asta i due lotti relativi alla Terme di Carignano. Il tentativo precedente di individuare un nuovo imprenditore o gruppo societario che intendesse rilanciare lo stabilimento è stato effettuato, purtroppo senza risultato, il 6 luglio scorso. La speranza di tutti è che domani ci sia almeno una offerta, soprattutto lo spera il comitato di cittadini fanesi che si è costituito recentemente nella consapevolezza di quanto le terme possano contribuire a rilanciare il turismo fanese. 


 
Stessi prezzi base
Oltre alle caratteristiche dell’acqua, particolarmente adatta a cure idropiniche, infatti, il parco delle terme è immerso in un bellissimo contesto ambientale su cui sovrasta l’antico borgo di Carignano. Una speranza che però si scontra con il persistente problema che ha impedito fino ad oggi una felice conclusione della operazione, dopo il fallimento della società Terme di Carignano: l’asta infatti non è automaticamente collegata alle concessioni termali. Queste ultime rimangono sempre nella disponibilità della Regione che prima di concederle, prevede l’espletamento di pratiche burocratiche lunghe e complesse. L’asta di domani, come la precedente, di cui ripropone gli stessi prezzi base, mette a gara i due lotti ricadenti all’interno del comparto urbanistico Terme di Carignano; il primo comprendente terreni fabbricabili per una estensione di 26.000 metri quadri, su cui è consentita dal piano particolareggiato redatto dal Comune di Fano la realizzazione di strutture ricettive collegate alle terme; in questo caso il prezzo base parte da 530.000 euro, (offerta minima per la partecipazione alla vendita 397.500 euro) con rilanci da 5.000 euro. Il secondo lotto si riferisce al parco termale per metri quadro 22.984, dove si trova il vecchio fabbricato delle terme un tempo adibito alle cure inalatorie e tutti i camminamenti verso i pozzi di captazione. Il prezzo base per questo lotto è di 340.000 euro. «A chi si imbarcherà in questa avventura – ha evidenziato l’assessore all’Urbanistica Cristian Fanesi – non mancherà il sostegno dell’Amministrazione Comunale. Al di là di quelli che saranno i risultati dell’asta di domani, ritengo che ci possano essere le condizioni per creare in un prossimo futuro una cordata di imprenditori in grado di investire sul rilancio delle terme. Noi siamo del tutto intenzionati ad agevolare la partenza del progetto, magari aggiornandolo alle evoluzioni dei tempi; una cosa che ci consola è che le concessioni in mano alla Regione, contrariamente a quanto qualcuno poteva pensare, sono salve e potranno essere cedute a chi dimostrerà di poter sfruttare al meglio le acque termali». 

Acqua Oriana e Beatrice

Oltre l’acqua Orianna che una trentina di anni fa, imbottigliata, era diffusa su molte tavole di famiglie fanesi, le Terme di Carignano sono famose per l’acqua Beatrice, un’acqua sulfurea-salso-bromo-iodica consigliata principalmente per la cura delle vie respiratorie e la sordità rinogena, adatta a inalazioni, aerosol, irrigazione nasale, nebulizzazione e insufflazione endotimpanica. Ultimamente queste prestazioni venivano fornite nell’ex hotel “Quattro fonti”. 

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Corriere Adriatico