Fano, operaio morto schiacciato dalle bombole: aperta un'inchiesta

Il cantiere sotto sequestro
FANO-  Indagini in corso, bocche cucite dalla MagiGas di Ancona. Resta all’obitorio di Marsala, a disposizione della magistratura, la salma di Plamem Zdranev Petrov, 39...

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FANO-  Indagini in corso, bocche cucite dalla MagiGas di Ancona. Resta all’obitorio di Marsala, a disposizione della magistratura, la salma di Plamem Zdranev Petrov, 39 anni, l’operaio di origini bulgare, residente a Fano, deceduto giovedì mattina in seguito all’incidente sul lavoro verificatosi in un cantiere di Mazara del Vallo. L’uomo, in compagnia del collega Giovanni La Fata, 42 anni, palermitano ma residente in provincia di Pesaro e Urbino, stava lavorando alla realizzazione di un impianto di metano per le auto nel quartiere periferico di Mazara 2. Per cause ancora in corso d’accertamento i due sono stati travolti da 3.500 chili di bombole vuote. La Fata è uscito miracolosamente indenne, Zdranev è rimasto schiacciato e, liberato solo dall’intervento dei vigili del fuoco con un escavatore, è deceduto poco dopo aver raggiunto l’ospedale Borsellino di Marsala. La Fata, dimesso poco dopo dal centro emergenza di Mazara, è tornato dopo qualche ora in lacrime, ancora sotto choc, nel luogo dell’incidente accompagnato da un dirigente della MagiGas arrivato sul posto dove si sono recati anche gli ispettori del lavoro e il personale dell’Asp.

Il magistrato ha aperto un’inchiesta, in attesa di chiedere l’autopsia, per capire cosa sia successo realmente. Nelle prossime ore saranno sentiti i testimoni che hanno assistito alla tragedia, compresi alcuni operai che lavoravano all’interno del cantiere attigua a una pompa della benzina in cui si trova anche un bar. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico