Fano, il maggiore Falcucci: «Mafie attenzione alle infiltrazioni anche qui»

Fano, il maggiore Falcucci: «Mafie attenzione alle infiltrazioni anche qui»
FANO  - Quello fanese non è un territorio di radicamento delle mafie ma proprio per questo è appetibile per chi ha grandi capitali provenienti da...

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FANO  - Quello fanese non è un territorio di radicamento delle mafie ma proprio per questo è appetibile per chi ha grandi capitali provenienti da attività illecite da riciclare. Il maggiore dei carabinieri Alfonso Falcucci, comandante della compagnia dei carabinieri di Fano, è molto chiaro al riguardo. «Attenzione alle zone grigie, dove c’è la disponibilità a piegare l’interesse pubblico a quello privato - ha detto in un incontro del Rotary club -, dove c’è opacità e manca trasparenza, dove ci sono consociativismo e ambienti riservati: qui la criminalità organizzata con i colletti bianchi trova l’humus ideale e può insinuarsi».


Il maggiore Falcucci ha trattato il tema delle infiltrazioni mafiose sulla base dell’esperienza pluriennale maturata nella lotta a cosa nostra e ‘ndrangheta a Palermo e in Calabria. La sua analisi assume un particolare rilievo dopo l’omicidio di Marcello Bruzzese, il fratello di un pentito della ‘ndrangheta assassinato da due sicari con una ventina di colpi di pistola il giorno di Natale nel centro storico di Pesaro. Si tratterebbe di una vendetta trasversale della mafia calabrese, 15 anni dopo l’inizio della collaborazione con la giustizia di Biagio Girolamo Bruzzese. Nelle regioni come le Marche «da tempo esistono, dove più dove meno - ha rilevato Falcucci -, infiltrazioni mafiose di cui è difficile, da parte dei cittadini, avere l’esatta percezione perché si tratta di fenomeni a bassa intensità, definiti dal professor Nando Dalla Chiesa “omeopatici”, che non fanno uso di violenza e intimidazione, almeno all’inizio. Le grandi organizzazioni criminali fanno enormi profitti principalmente con il traffico di stupefacenti, la gestione dei rifiuti e le scommesse online E avendo bisogno di riciclare questo denaro, per immetterlo nel circuito legale, cercano di inserirsi in realtà economiche sane e tranquille, come la nostra». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico