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FANO Aveva fondato una delle più note aziende di trasporti del territorio fanese, ma il suo sguardo era sempre rivolto verso il cielo. Così non sono mancati i suoi compagni di volo, coloro con cui aveva condiviso la sua passione per l’aeronautica, al suo funerale che si è svolto ieri pomeriggio nella chiesa di San Paterniano. In molti hanno voluto dare l’addio a Luigi Ferri, scomparso all’età di 91 anni, dopo una vita di avventure, dedicata al lavoro, ma anche alla sua grande passione, quella di volare. E in questo era un vero campione.
Aveva vinto un campionato del mondo e 7 campionati nazionali di rally.
Le esperienze
Insieme ne hanno passate tante, soprattutto per valorizzare quell’aeroporto di Fano che per alcuni rappresentava una minaccia, ma che per lui rappresentava la ragione di vita. Presidente della società di gestione, la Fanum Fortunae, per vent’anni ha sempre lottato per dotare il campo di volo di quella pista in cemento che avrebbe reso più sicuro l’atterraggio degli aerei e rilanciato a livello nazionale lo scalo fanese. L’obiettivo non è stato raggiunto, forse l’unico mancato tra i suoi traguardi, rappresentati da una selva di coppe e di medaglie di cui aveva riempito una stanza.
Al funerale c’erano gli amici del club delle Frecce Tricolori, presieduto da Ugo Diana e rappresentato anche dal suo predecessore Antonio Rossetti che prese il brevetto a Fano quando Luigi Ferri era presidente dell’Aero Club locale. Non sono mancati l’attuale presidente della Fanum Fortunae Massimo Ruggeri, uno dei suoi predecessori Giuseppe Belli né il consulente societario Andrea Serafini, così come tante persone che hanno condiviso gli interessi di Luigi e soprattutto la sua passione; una passione trasmessa soprattutto al nipote Luca diventato pilota e ufficiale dell’Aeronautica militare.
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