Maxi frode fiscale e milioni di euro riciclati all'estero: arrestato un commercialista

Fano, maxi frode fiscale e milioni di euro riciclati all'estero: arrestato un commercialista
FANO - Commercialista di Fano indagato in un’inchiesta bresciana su reati di carattere fiscale, condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dalla Procura della...

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FANO - Commercialista di Fano indagato in un’inchiesta bresciana su reati di carattere fiscale, condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dalla Procura della città lombarda.

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Nei confronti del professionista, Giorgio Indrio, settantaduenne nativo di Roma, è stata eseguita ieri un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.

 

L’operazione

Se ne sono occupati i finanzieri in servizio alla compagnia di Fano, che nel corso dell’operazione di polizia giudiziaria hanno perquisito l’abitazione e lo studio del commercialista. Posti sotto sequestro un appartamento di 100 metri quadri, cantina e garage che il professionista ha in una zona vicino al centro della città, più 7 personal computer (4 in ufficio e 3 a casa), un telefono multimediale iPhone, un tablet, un supporto di memoria rimovibile (pen drive) e svariata documentazione. L’articolato intervento compiuto dalla compagnia fanese è un filone della vasta inchiesta che da Brescia ha portato a ulteriori accertamenti anche in altre province italiane: Bergamo, Milano, Monza-Brianza, Torino, Pavia, Alessandria, Parma, Genova, Firenze, Roma, Latina, Salerno, Bari, Trapani. La guardia di finanza afferma che il sistema su cui si indaga coinvolge in totale 104 persone fisiche e 126 società (tra le cosiddette cartiere e le imprese realmente operanti). 

Gli accertamenti

Dagli accertamenti è emerso che sono state emesse fatture per operazioni inesistenti pari a 270 milioni di euro, che avrebbero consentito di abbattere un debito Iva per circa 47 milioni, di evadere l’Ires (l’aliquota di imposta sui redditi delle società) per oltre 58 milioni e di creare crediti fittizi per 21 milioni di euro. Un’operazione enorme, che ha impegnato oltre 350 finanzieri nell’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’autorità giudiziaria bresciana nei confronti di 26 persone per i reati di associazione per delinquere finalizzata all’evasione fiscale, al riciclaggio e all’auto-riciclaggio. 
Otto indagati sono stati sottoposti alla misura cautelare della custodia in carcere, altri 16 agli arresti domiciliari e ulteriori due a misure interdittive. Nella mattinata di ieri erano inoltre in corso sequestri di proventi, dagli inquirenti considerati illeciti, per oltre 21 milioni di euro. 
La Finanza di Brescia ritiene di avere scoperto «un laboratorio di ingegneria fiscale al servizio degli evasori» e individuato «frodi in danno all’Erario per centinaia di milioni di euro, i cui proventi illeciti venivano riciclati all’estero». Si tratterebbe di un «complesso e articolato sistema volto alla creazione di falsi crediti tributari, che venivano ceduti ai clienti dietro il pagamento di un corrispettivo al fine di compensare i debiti da loro maturati verso l’Erario». 

Le perquisizioni

In questo contesto investigativo i finanzieri della compagnia fanese sono intervenuti ieri mattina per effettuare perquisizioni e sequestri e per eseguire l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del commercialista fanese, che ha chiesto di trascorrere gli arresti domiciliari nella sua abitazione in una frazione di Fano. Le Fiamme Gialle l’hanno raggiunto nell’appartamento che ora è posto sotto sequestro. «Ritengo che Indrio sia estraneo ai fatti», ha detto ieri Matteo Nicola, il legale del commercialista. 

 

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Corriere Adriatico