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FANO - Alessandro Brandoni è stato proclamato nuovo segretario di Lega Fano, ieri mattina, durante il congresso comunale che si è svolto nella sede in via Garibaldi.
«Intendo essere il segretario di tutti», ha detto Brandoni al termine dell’assemblea, manifestando con le sue parole di voler sfumare le tensioni che hanno preceduto l’assemblea del partito locale, ma che con molta probabilità proseguiranno anche dopo. «Presenterò un ricorso – ha detto ieri il deputato leghista Luca Rodolfo Paolini – per chiedere alcune verifiche formali e sostanziali.
È previsto che il ricorso sia depositato nella giornata odierna e sarà inoltrato sia al segretario regionale Riccardo Augusto Marchetti, competente in materia, sia al segretario federale Matteo Salvini. Paolini si riserva di chiedere anche la verifica del numero legale.
«Direi che il congresso è andato bene – ha detto Brandoni – a parte la discussione su alcuni aspetti formali, che saranno trattati nelle sedi opportune, se lo vorrà chi li ha sollevati. Sono stato eletto all’unanimità con 31 voti sui 44 militanti che avevano diritto al voto. Mi ha fatto piacere avere ricevuto il consenso da alcuni che, in teoria e almeno alla vigilia, non sembravano orientati a esprimermi la loro fiducia. Intendo ribadire che il partito è di tutti».
Evidente è che la nuova segreteria ha come prospettiva principale le elezioni amministrative a Fano nel 2024: «È iniziato un percorso – ha sostenuto Brandoni – per coinvolgere gli altri partiti del centrodestra. Lo chiede la città, ora ferma al palo mentre gli attuali assessori si azzuffano e il sindaco Massimo Seri si dimostra l’allenatore che non sa tenere in pugno la squadra».
Ma che cosa pensa però Lega Fano dell’assessore regionale Stefano Aguzzi che medita il ritorno come candidato sindaco? «Direi – ha concluso Brandoni – che è prematura qualsiasi questione di nomi. È invece prioritaria l’unità della coalizione, perché uniti si vincerà. Confrontiamoci e troviamo la formula giusta, poi sarà facile individuare i candidati giusti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico