Fano, droga nel giardino ma è una trappola e il giudice lo assolve: parte la controquerela

Pesaro, droga nel giardino ma è una trappola il giudice lo assolve: parte la controquerela. Una verità solo apparente
FANO Gli trovarono la droga nel giardino e per questo l’uomo è finito in carcere finendo per perdere anche il lavoro. Una verità solo apparente. Infatti tutto...

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FANO Gli trovarono la droga nel giardino e per questo l’uomo è finito in carcere finendo per perdere anche il lavoro. Una verità solo apparente. Infatti tutto sarebbe stato orchestrato a regola d’arte da un parente strettissimo per dissapori familiari. Il fatto risale a settembre scorso quando i militari della Guardia di Finanza di Fano sono andati diretti nell’abitazione di un 31enne di origini campane residente a Fano. Una perquisizione a colpo sicuro, arriva presumibilmente da una fonte che parlava di un giro di spaccio attorno all’abitazione del giovane.

 
Così i militari hanno trovato un panetto di marijuana da 200 grammi, confezionato e sigillato. Il giovane, già costretto agli arresti domiciliari per via di un precedente patteggiamento per droga, è stato così nuovamente arrestato. Lo scorso anno l’operaio di una ditta locale aveva patteggiato a 2 anni e 10 mesi perché trovato in possesso di 100 grammi di cocaina. Da allora era ai domiciliari con permesso speciale per recarsi al lavoro. Un percorso apparentemente netto che lo avrebbe portato da lì a poco all’affidamento in prova per poter alleggerire la misura cautelare.

Il 31enne sosteneva di non aver avviato un giro di spaccio mentre era ai domiciliari in presenza della moglie e figli, non avrebbe mai fatto una «pazzia» del genere. Ha piuttosto fatto sapere che un suo parente molto stretto aveva già minacciato più volte di farlo finire nei guai per vecchi attriti. Anche l’avvocato Michele Mariella ha chiesto indagini supletive in questo senso anche perchè alcuni particolari non tornavano proprio.
La droga non sarebbe stata nascosta bene in giardino, ma piuttosto appoggiata vicino a una pianta di rosmarino, ben visibile. Il giardino è delimitato da un muro alto poco più di un metro e dunque abbastanza facile da aggirare. Dopo il supplemento di indagini è emersa la verità e lo stesso pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione. 

Opportunità concessa dal giudice per non aver commesso il fatto. Il giovane è tornato ai domiciliari dopo settimane di carcere. Ora l’avvocato è pronto a querelare il parente, già protagonista di casi di stalking in famiglia.

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Corriere Adriatico