Credito Valtellinese ingloba Carifano Fine di una storia lunga 173 anni

La sede di Carifano
FANO - Si conclude una storia di 173 anni e Fano perde un altro pezzo della propria identità territoriale, una parte importante che ne ha promosso finora le attività...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
FANO - Si conclude una storia di 173 anni e Fano perde un altro pezzo della propria identità territoriale, una parte importante che ne ha promosso finora le attività economiche marcandone l’autonomia istituzionale. La Cassa di Risparmio di Fano è prossima all’estinzione con la fusione per incorporazione nel Credito Valtellinese deliberata dal consiglio di amministrazione della banca popolare cooperativa di Sondrio, che ne detiene pressoché l’intero pacchetto azionario.

L’operazione di assorbimento societario nell’azienda capogruppo, che matura da qualche tempo nell’ambiente bancario ma di cui si è avuta notizia solamente ieri pomeriggio attraverso un comunicato del gruppo Creval, è prevista tra una settimana, il 28 settembre, salvo che almeno il 5% dei soci del Credito Valtellinese non rivendichi una decisione dell’assemblea straordinaria. Adempiute le procedure formali, si prevede che gli effetti giuridici della fusione maturino dopo un paio di mesi, indicativamente dal 28 novembre.
La banca fanese, che ha la sede legale nella centrale piazza Venti Settembre, conta circa 300 dipendenti e 40 sportelli in 24 città e due regioni (Marche e Umbria). Nell’immediato la fusione non comporterà cambiamenti apprezzabili perché saranno mantenuti il marchio commerciale e gli sportelli in attesa del nuovo piano industriale. Ma sarà azzerato il cda, presieduto da Francesco Giacobbi, e verrà smantellata la direzione generale, guidata da Vittorio Pellegatta, con l’accentramento di qualche funzione a Sondrio. «Viviamo una doppia ansia - afferma Federico Sora, segretario di Fisac Cgil - perché queste operazioni non sono mai indolori per i dipendenti e perché le regole del sistema spingono verso le aggregazioni bancarie che creano sempre incertezze. Comunque, la storia di Carifano finisce ora». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico