FANO – Il giorno del sospiro di sollievo: Fano si risolleva dopo una notte con l’incubo bomba e la maxi evacuazione e ringrazia i militari che nella notte hanno...
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Ma non c’era tempo da perdere e non si poteva rimandare: «Le condizioni meteo ci hanno aiutato - spiga il capitano di corvetta Therry Trevisan, del gruppo operativo subacquea della Marina Militare ma saremmo intervenuti anche con condizioni meteo avverse, perché era una condizione di rischio Alfa, la più elevata e in questa caso bisogna intervenire comunque».
Ora bisognerà attendere 144 ore, il tempo massimo dell’innesco chimico della bomba da 225 kg, prima della definitiva distruzione dell’ordigno, che ora giace in mare a oltre due miglia dalla costa. L’area è interdetta e sorvegliata e, scaduti i termini, si deciderà come procedere, ma sempre con un occhio di riguardo per l’ecosistema marino. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico