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FANO «L’aeroporto di Fano fa bene alla comunità e all’ambiente, è una risorsa che deve ancora esprimere tutto il suo potenziale e generare il massimo del beneficio per il territorio». Lo affermano gli operatori aeroportuali, una comunità variegata che unisce piloti, paracadutisti, esercenti e lavoratori, i quali intervengono nel dibattito sullo sviluppo dell’infrastruttura e danno una risposta soprattutto a quanti si chiedono a vantaggio chi andrebbero gli investimenti ventilati da Enac per riqualificare lo scalo fanese, a partire dalla pista di asfalto.
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Le attività presenti
Innanzitutto, andrebbero a vantaggio di chi all’aeroporto lavora, per la precisione 48 addetti delle varie attività. «L’aeroporto di Fano è un’opera pubblica che dopo la sua costruzione nel 1995 non ha mai beneficiato di manutenzione - sottolineano gli operatori in una nota -, e che è destinata alla definitiva malora se non si interviene per mantenerne il valore e la funzione. Già nelle incerte condizioni in cui si trova, l’aeroporto di Fano garantisce 48 posti di lavoro diretti nelle sue realtà economiche».
Ecco quali sono: Fanum Fortunae, società di gestione impegnata nei servizi e nell’accoglienza; Eagles Aviation Academy, scuola di volo e servizi di manutenzione aeronautica che accoglie studenti e clienti da tutta Italia e anche dall’estero; Sky Dive Fano, società di paracadutismo tra le più importanti di Europa; ristorante Barone Rosso, inserito anche nel circuito del brodetto; Aero Club Fano, che comprende un nucleo di protezione civile e che ha al suo interno anche il gruppo degli aeromodellisti; Yak Italia, apprezzata squadra acrobatica.
«Nell’immaginario collettivo - spiega il personale aeroportuale -, molti pensano che un aeroporto sia una grande struttura caotica e rumorosa, ma un aeroporto di aviazione generale come quello di Fano è una realtà molto diversa: si tratta di un’infrastruttura discreta, efficiente, al servizio del territorio che produce posti di lavoro, tutela ambientale, ricchezza e indotto, formazione, sicurezza e inclusione sociale».
Gli operatori garantiscono che l’aeroporto non potrà mai ospitare i «voli di linea, ma solo piccoli aerei da turismo, scuole di volo, paracadutismo, attività di elisoccorso, protezione civile, attività agricole e antincendio. Inoltre, è una base fondamentale per i servizi di emergenza e per il trasporto sanitario rapido».
Una risorsa per l’economia
L’aeroporto tutela l’ambiente perché la maggior parte dei terreni è destinata alla coltivazione e la recinzione perimetrale permette la riproduzione indisturbata della fauna locale (soprattutto lepre e daino); senza l’aeroporto l’area sarebbe oggetto di cementificazione come già accaduto sulla costa. «Un aeroporto efficiente e sicuro - concludono gli operatori dello scalo -, oltre a garantire i posti di lavoro, attira professionisti, turisti, aziende e investimenti. La nuova pista alimenterebbe un turismo di qualità con aeroplani di ultima generazione quindi silenziosi ed ecologici». Mentre l’inclusione sociale è già praticata nelle varie attività, come Paradrenalina.
Lorenzo Furlani
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