L’acqua torna potabile, divieto revocato a San Cesareo per l'uso alimentare

L’acqua torna potabile, divieto revocato a San Cesareo per l'uso alimentare
FANO  - Di nuovo potabile l’acqua erogata dalla rete idrica comunale a Magliano, Sant’Elia Ferretto e San Cesareo di Fano. Revocata l’ordinanza che ne...

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FANO  - Di nuovo potabile l’acqua erogata dalla rete idrica comunale a Magliano, Sant’Elia Ferretto e San Cesareo di Fano. Revocata l’ordinanza che ne proibiva il consumo per uso alimentare. Aset spa aveva già segnalato il ritorno alla normalità dei valori, rilevati dalle analisi sulla qualità dell’acqua, e gli uffici della sanità avevano a loro volta confermato la possibilità di revocare il provvedimento di giovedì scorso.

 

Di conseguenza Aset è stata invitata a disattivare il servizio alternativo per la distribuzione dell’acqua potabile, effettuato nelle giornate del divieto ricorrendo a un’autobotte ferma nei pressi del cimitero a Ferretto San Cesareo. Alla polizia locale il compito di comunicare agli abitanti la revoca dell’ordinanza. È stata dunque di durata contenuta, circa 48 ore, la crisi idrica riguardante le tre frazioni della fascia collinare, provocata da una presenza eccessiva di Trialometani, sostanze da collegare alla sanificazione con il cloro. 


Di solito si formano quando i consumi sono limitati, come può succedere negli acquedotti di campagna. I tecnici di Aset avevano spiegato che dei Trialometani era stata rilevata una concentrazione di poco superiore al valore soglia previsto dalla legge, comunque quanto bastava per rendere necessaria a titolo cautelativo un’ordinanza di divieto. Il sindaco Seri l’ha emessa nella giornata di giovedì scorso, una volta informato riguardo ai risultati delle analisi effettuate dall’agenzia ambientale Arpam su campioni d’acqua prelevati dalla fontana pubblica a Magliano. Attivata Aset per il servizio con l’autobotte e incaricata la polizia locale di avvisare gli abitanti della zona, comunicando con l’altoparlante le disposizioni dell’ordinanza, in modo che ne fossero subito informate anche le persone che vivano nelle abitazioni più isolate.

 

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Corriere Adriatico