Pesaro, bonifici fatti e poi revocati Scoop delle Iene scuote il M5S

La iena Filippo Roma e Andrea Cecconi
PESARO - Eseguivano il bonifico bancario e caricavano la ricevuta sul sito delle rendicontazioni. Poi entro 24 ore, come è possibile fare, revocavano il bonifico. E’...

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PESARO - Eseguivano il bonifico bancario e caricavano la ricevuta sul sito delle rendicontazioni. Poi entro 24 ore, come è possibile fare, revocavano il bonifico. E’ questo il meccanismo dell’inganno che avrebbero utilizzato alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle per sottrarsi all’impegno assunto con il movimento e di fronte agli elettori di restituire agli italiani, attraverso il fondo del microcredito, metà del munifico stipendio di onorevoli e senatori.


Lo ha rivelato il programma tv di Mediaset “Le iene” dopo una settimana di fibrillazioni del M5S e, come eco, di tutto il mondo politico, che aveva appreso dell’inchiesta televisiva. La dritta è arrivata da una fonte anonima ma la iena Filippo Roma avrebbe trovato riscontri documentali tanto che nel servizio, di cui è stata resa nota un’anticipazione sul sito web e sulla pagina Facebook del programma, sono state pubblicate delle ricevute presentate come quelle dei bonifici fantasma.

Il focus riguarda il senatore Carlo Martelli e il deputato pesarese Andrea Cecconi. Le iene attribuiscono al primo 20 bonifici fantasma per 76mila euro complessivi e a Cecconi 11 bonifici fantasma per 21 mila euro totali. I due parlamentari sono stati intervistati dall’inviato del programma tv: in prima battuta avevano definito “disonesta” e “una presa per il culo” un’eventuale mancata restituzione. Poi, come viene riportato nel sito web, alla richiesta di chiarimenti ulteriori si sono dileguati.

Secondo le iene sarebbero una decina i parlamentari del Movimento Cinque Stelle che avrebbero falsificato la restituzione di parte del loro stipendio non versandolo al Fondo per il microcredito che finanzia la piccola e media impresa. Il leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio, dopo che i casi sono stati scoperti e segnalati ai probiviri del movimento, ha sposato la linea dura con la richiesta di espulsione o di sospensione dei parlamentari coinvolti.


I candidati alle elezioni politiche Cecconi e Martelli, dal canto loro, hanno dichiarato di aver sanato la loro posizione, facendo nuovi versamenti regolari, e hanno annunciato che rinunceranno all’eventuale elezione in Parlamento il 4 marzo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico