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FANO Una partita di calcio di seconda categoria, la testata in faccia e il rinvio a giudizio. Con la richiesta di un cospicuo risarcimento. Ieri nel tribunale di Pesaro un senegalese di 22 anni, residente a Fano, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di lesioni personali aggravate dai futili motivi e dal fatto causato durante una manifestazione sportiva. Era il 21 novembre del 2021 quando Torre San Marco (società di Fratte Rosa) affrontava il Real Gimarra e il senegalese ha reagito a un fallo di gioco.
Lo scontro di gioco
L’attaccante avversario, un albanese coetaneo, si sarebbe involato verso la porta ma il portiere senegalese Fall Serigne Mansour lo avrebbe anticipato.
La vittima
La vittima ha riportato una frattura della volta cranica tale da essere operata e da causare una evidente cicatrice al volto oltre a un indebolimento della vista all’occhio sinistro. La prognosi fu di ben 192 giorni dalla dimissione dall’ospedale. Il giovane era rimasto 8 giorni nel nosocomio. Nel frattempo il giudice sportivo ha squalificato per due anni e un mese il senegalese dai campi di gioco, fino al 31 dicembre del 2023. Il comunicato del giudice sportivo era arrivato cinque giorni dopo la partita ed era chiaro. «Si evince dal referto arbitrale che al minuto 31esimo il direttore di gara doveva sospendere momentaneamente l’incontro a causa di un gravissimo atto di violenza perpetrato in danno del calciatore n. 9 Marku Klodian della società Torre San Marco, da parte del calciatore n.1 della società Real Gimarra Fall Serigne Mansour».
Chiesti 150mila euro di danni
Ora ci si sposta su un altro campo, non più quello sportivo ma quello penale, con il processo per lesioni dopo la querela della vittima. L’avvocato Matteo Mattioli difende l’imputato ed è pronto a far valere le sue ragioni in sede dibattimentale davanti al giudice monocratico. «Non è stato un gesto intenzionale, ma di difesa contro una ingiusta aggressione verbale subita a sfondo razziale, come avremo modo di spiegare al giudice». Dall’altra parte la parte offesa si è costituita parte civile chiedendo 150mila euro di risarcimento.
Luigi Benelli Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico