Ex consorzio agrario di Pesaro, tutti assolti per il presunto abuso edilizio. Avanti con gli appartamenti al porto

Ex consorzio agrario di Pesaro, tutti assolti. Avanti con gli appartamenti al porto
PESARO Presunto abuso edilizio per le palazzine all’ex Consorzio agrario del porto, ieri la sentenza: tutti assolti, dopo due anni esatti l’ultimo capitolo. Tutto...

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PESARO Presunto abuso edilizio per le palazzine all’ex Consorzio agrario del porto, ieri la sentenza: tutti assolti, dopo due anni esatti l’ultimo capitolo. Tutto è iniziato nel febbraio del 2021 quando la Procura ha bloccato la costruzione di 63 appartamenti sviluppati su 7 piani e negozi al piano terra. 


E contestualmente chiesto il rinvio a giudizio per tre persone: Paolo Giorgini, amministratore e legale Rappresentante di Nova Portum, Luca Ferretti, direttore dei lavori, e Alessandro Gurini, responsabile di cantiere. Un’inchiesta nata per inosservanza delle norme dei regolamenti edilizi e degli strumenti urbanistici. Il progetto era stato autorizzato con Permesso di Costruire rilasciato dal Comune di Pesaro a seguito di un complesso iter istruttorio avviato nel 2013 poi approvato nel corso della conferenza di servizi del 2018, dove si dava atto dell’assenso delle Amministrazioni acquisito per l’assenza dell’Autorità di Sistema Portuale, nominata rappresentante unico dal Prefetto.

Nel settembre 2020 la società titolare del permesso di costruire ha chiesto l’occupazione dell’area antistante l’ex consorzio per l’esecuzione dei lavori edilizi in progetto. Ma qui si è fermato tutto con l’informativa della Capitaneria all’autorità giudiziaria volta ad evidenziare la possibile incompatibilità del complesso edilizio con la destinazione portuale dell’area in questione. Tra i nodi il mutamento di destinazione d’uso in contrasto con le funzioni portuali. Il Comune di Pesaro aveva avviato un nuovo procedimento amministrativo finalizzato all’approvazione – tramite Scia - di una variante al permesso di costruire per gli appartamenti. Anche su quest’ultima variante era arrivato il parere negativo dell’autorità marittima. Coi lavori fermi, a novembre è intervenuta la sentenza del Tar che obbligava il Comune a correggere l’errore materiale sul permesso a costruire. Cosa ratificata in consiglio comunale il 13 dicembre.


L’imputazione


Per le difese in sostanza il capo d’imputazione si basava su una violazione di una normativa tecnica che il Tar ha detto non essere pertinente al permesso di costruire e andava eliminata. Cosa che il Comune ha fatto sanando l’errore con una delibera. Comune, Provincia e Autorità di sistema portuale, presunte parti offese, non si sono costituite parte civile. La procura aveva chiesto 2 mesi di arresto e 20.000 euro di ammenda per ciascun imputato. Ieri il giudice ha assolto tutti perché il fatto non sussiste. Soddisfatti gli avvocati Paolo Biancofiore, Michele Pratelli, Lucio Monaco, Enrico Paliero e Valeria Attili. Anche Nova Portum esprime la propria soddisfazione per la sentenza. «Abbiamo sempre agito nel rispetto delle normative e abbiamo sempre avuto fiducia nell’operato della magistratura. Grazie alla sentenza di oggi possiamo finalmente riprendere le attività edificatorie, bloccate ormai da febbraio 2021, e dar corso alla realizzazione del progetto», ha commentato Giorgini. «Nova Portum ringrazia le famiglie di Pesaro che in questo periodo hanno continuato a manifestare interesse per l’iniziativa e non hanno mai smesso di riporre fiducia nel suo operato. Sarà nostro preciso impegno, nei tempi tecnici del caso, contattare ciascuna di loro per riprendere il percorso interrotto».
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Corriere Adriatico