Esondazione Arzilla: due zone a rischio, c'è un punto nero nelle comunicazioni radio. La popolazione poco reattiva

Esondazione Arzilla: due zone a rischio, c'è un punto nero nelle comunicazioni radio. La popolazione poco reattiva. Nella foto il vicesindaco Fanesi dà informazioni operative ad alcuni residenti
FANO - È stata un’esercitazione che ha messo in luce soprattutto l’efficienza dell’apparato di pronto intervento, costituito da una buona intesa tra...

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FANO - È stata un’esercitazione che ha messo in luce soprattutto l’efficienza dell’apparato di pronto intervento, costituito da una buona intesa tra l’amministrazione comunale e la protezione civile. Non è stato facile coinvolgere ieri nella simulazione di un’esondazione del torrente Arzilla la popolazione che risiede nelle zone a rischio, la quale scattato l’allarme avrebbe dovuto abbandonare le proprie case e raggiungere le aree di attesa, dove sarebbe stata assistita dai volontari del soccorso.

 

Volontari in campo

Sono stati in pochi coloro che hanno aderito alla iniziativa, forse trattenuti dagli impegni della giornata festiva o dalla sottovalutazione dell’utilità dell’azione preventiva organizzata dal Comune, ma ciò non ha scoraggiato gli stessi volontari che sono andati casa per casa, per spiegare ai residenti il comportamento da tenere in caso di alluvione.

I contatti sono stati attuati all’interno di due zone che i tecnici hanno rilevato come esondabili: quella che dalla foce si estende fino al quartiere della Paleotta e quella prossima al ponte dell’autostrada non lontano da Centinarola, mentre il centro operazioni è stato istituito nel nuovo centro civico di Gimarra.

Qui per tutta la mattinata, sono stati presenti il sindaco Massimo Seri, il vicesindaco e assessore alla protezione civile Cristian Fanesi, e il presidente del cb club Enrico Mattei, responsabile per convenzione della protezione civile stessa Saverio Olivi, insieme a una ventina dei suoi 120 soci, tutti comunque pronti a mobilitarsi in caso di emergenza.

Il gruppo di lavoro

Presenti anche i nuovi tecnici del Comune, coordinati dal dirigente dei lavori pubblici Federico Fabbri, che recentemente hanno costituito un vero e proprio ufficio che si mette in moto ogni qualvolta scatta l’allerta meteo da parte della Regione. Nel momento in cui quest’ultima assume il colore arancione, scatta immediatamente l’obbligo di controllare i due punti di monitoraggio relativi al livello dell’acqua sia alla foce dell’Arzilla sia nei pressi del ponte per Carignano e se la portata diventa pericolosa tutti i residenti vengono invitati ad abbandonare le loro case. Il metodo di contatto è molteplice: si usano macchine con altoparlante, i mass media, qualsiasi mezzo di informazione e perfino messaggini inviati sui cellulari.

Comportamenti sbagliati da evitare

L’intento è quello di evitare che i residenti in caso di esondazione dell’Arzilla assumano comportamenti sbagliati; che possono mettere a rischio la loro vita e quella di eventuali soccorritori. Ogni cittadino coinvolto, invece, dovrà raggiungere l’area a lui assegnata, in cui poi sarà assistito dalla protezione civile e, se la propria abitazione risulterà inagibile, sarà ricoverato in albergo o nei centri di assistenza predisposti dal Comune.

L’operazione condotta ieri è stata anche una prova generale per tutto l’apparato di pronto intervento: durante l’esercitazione è stato individuato un punto nero nelle comunicazioni via radio tra gli operatori che se fosse stato scoperto nel corso di un soccorso reale avrebbe creato non pochi problemi. Per eliminarlo dovrà essere allestito un ponte radio. Si è anche studiata la soluzione di comunicare agli utenti la loro rispettiva area di emergenza nella bolletta della Tari.

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Corriere Adriatico