Esenzioni per i vaccini: medici di base sott'inchiesta

Esenzioni per i vaccini: medici di base sott'inchiesta
PESARO  - Certificati con cui accertavano condizioni mediche tali da evitare la vaccinazione Covid-19. Due medici di base indagati. Ma le loro legali sono pronte a dare...

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PESARO  - Certificati con cui accertavano condizioni mediche tali da evitare la vaccinazione Covid-19. Due medici di base indagati. Ma le loro legali sono pronte a dare battaglia. L’accusa è quella di falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità.

 

Secondo la tesi della procura i due medici di base, di 60 e 62 anni, nell’esercizio della loro professione, avrebbero attestato falsamente, con la redazione di certificati medici, condizioni ostative alla somministrazione delle dosi del vaccino anticovid.


Vaccino obbligatorio perché i 13 pazienti esercitano tutti professioni sanitarie, dunque avrebbero dovuto essere vaccinati. E c’è di più. I pazienti i sarebbero trasferiti appositamente dai due medici di base proprio per ottenere il differimento o esenzione del vaccino. Per la tesi dell’accusa le condizioni di salute che avrebbero impedito la vaccinazione non erano documentate e “inesistenti” in considerazione del fatto che i loro precedenti medici di base non erano a conoscenza di queste patologie. I fatti risalgono al giugno del 2021 ma tutto è scoppiato da un esposto del gennaio scorso.

Probabilmente le aziende sanitarie dove lavorano i 12 professionisti hanno chiesto conto del perché non si erano vaccinati ed è scoppiato il tappo. A breve l’interrogatorio dei due medici, ma l’avvocatessa Pia Perricci, legale di uno dei due professionisti è pronta a dare battaglia. «Parliamo di differimenti legittimi, necessari per fare degli esami strumentali rispetto alla compatibilità delle patologie con il vaccino. Il medico ha applicato il principio di scienza e coscienza. Non si trattava di esenzioni ma differimenti proprio per fare le necessarie verifiche. Su 1740 pazienti parliamo di 12 casi, neanche l’1%. Il mio assistito non ha ricevuto visite dei Nas né richieste di fornire documentazioni. Andremo avanti determinati nel difendere la loro scelta, in quanto sono medici che conoscono i propri pazienti e volevano approfondire la compatibilità della somministrazione con le patologie pregresse».

Perricci sottolinea che «non risultano neppure sospensioni o procedure da parte dell’Ordine dei medici nei confronti dei due professionisti. Andremo fino in fondo, non vogliamo venga colpita la libertà di scelta dei medici di base». L’avvocatessa Isabella Giampaoli segue l’altro medico indagato. «Daremo battaglia perché nessuno si deve permettere di entrare nel rapporto medico paziente. Altro tema riguarda l’obbligatorietà di prescrizione medica ai pazienti prima di iniettare i vaccini sperimentali. Ma nessun medico di base lo fa e non vengono indagati. Questo è un discrimine». Solo qualche giorno fa il tribunale di Pesaro aveva respinto il ricorso di un medico che non voleva vaccinarsi per il Covid. 

 

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Corriere Adriatico