Escursionista pesarese soccorso ​e salvato sulla Majella

Escursionista pesarese soccorso e salvato sulla Majella
PESARO - Brutta avventura per un escursionista pesarese, rimasto bloccato sulle alture abruzzesi della Majella. L'uomo...

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PESARO - Brutta avventura per un escursionista pesarese, rimasto bloccato sulle alture abruzzesi della Majella.

L'uomo è stato tratto in salvo da Forestale e dal 118 di Chieti con l'elisoccorso. Fabio Gennari, sulla cinquantina, benzinaio e socio del Cai (club alpino italiano) di Pesaro, si trovava sulla Majella per le festività di Natale con un amico, anche lui appassionato di alpinismo. E' stata una notte di ansia, quella trascorsa dall'escursionista rimasto isolato in un bivacco della Grotta dei Calarelli a 1.550 metri di altezza.

Dopo la segnalazione del mancato rientro a Fara S.Martino, dove l'uomo alloggiava, inoltrata ieri sera dai carabinieri di Lanciano, i tecnici del Cnsas sono rimasti per tutta la notte in contatto telefonico con Gennari che ha confermato di stare bene e di voler pernottare nella Grotta dei Callarelli.

L'indomani sarebbe ripartito dal bivacco per portare a compimento un'escursione di 15 km, intrapresa il giorno prima e conosciuta come l'Anello della Val Serviera ma la mancanza di un'attrezzatura adeguata e la scarsa conoscenza dei luoghi hanno reso necessario il delicato intervento. I due alpinisti erano partiti di buon mattino per iniziare il percorso in altura. Ad un certo punto del tragitto però, l'amico aveva deciso di fermarsi, preferendo non proseguire oltre, i due hanno diviso il percorso ma Fabio Gennari, che dal Cai di Pesaro dicono essere amante dell'adrenalina e solito ad avventurarsi in alta quota, ha insistito per continuare da solo.

E' stato proprio l'amico non vedendolo rientrare la domenica sera in albergo a Fara di San Martino, a dare l'allarme, prima ai carabinieri di Lanciano, poi al soccorso alpino. Per fortuna il cellulare dell'escursionista pesarese è sempre rimasto in funzione, i tecnici del soccorso alpino per tutta la notte sono rimasti in contatto con lui ma Gennari era deciso a proseguire, rassicurando i soccorritori, confermando di stare bene e di aver raggiunto un bivacco, o meglio una grotta, dove potersi riparare durante la notte, nonostante le temperature rigide.

Anzi, Fabio Gennari era talmente sicuro di sé e di voler vivere a tutti i costi la sua avventura, che aveva rinunciato ai soccorsi, sicuro che l'indomani mattina sarebbe ripartito per portare a compimento l'escursione iniziata il giorno prima di 15 chilometri e conosciuta in Majella come l'Anello della Val Serviera. I propositi dell'alpinista si sono però scontrati con la neve ghiacciata a terra e la mancanza di un equipaggiamento necessario.


E' così che Gennari si era reso conto di non poter continuare ed è allora che ha richiesto di nuovo i soccorsi. Per l'arrampicata il pesarese non si era attrezzato di piccozze e ramponi ed era rimasto bloccato nella neve ghiacciata, con i piedi congelati e incapace di muoversi. Il pesarese è stato recuperato con il verricello dell'elicottero del 118 e trasportato al pronto soccorso di Casoli. Per fortuna le sue condizioni sono buone. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico