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PESARO Tra le ipotesi di aiuti alle famiglie nel pagamento delle bollette dei rifiuti, c’era l’idea, che l’assessore Andrea Nobili aveva già anticipato, di coprire una parte della Tari. Non più tre rate su quattro come l’anno scorso, ma almeno un paio. Ma l’emergenza casa ha preso il sopravvento. Il fondo anticrisi, 250mila euro, va investito tutto per aiutare i nuclei in difficoltà a pagare l’affitto; oltre 700 famiglie soltanto a Pesaro. I motivi di questa “virata” delle risorse sociali disponibili sono principalmente due, illustrati dal sindaco Matteo Ricci: «A malincuore dirottiamo le risorse del fondo anticrisi rivolto al pagamento della Tari, su un’altra esigenza di estrema necessità e attualità. Sopperiamo parzialmente ad una mancanza del Governo, che di fronte all’emergenza casa ha tagliato il fondo sul caro affitti non inserendolo nella legge di Bilancio 2023, creando un problema enorme a migliaia di persone in tutte le città italiane».
Le difficoltà
Ricci lo definisce «un taglio sulla carne viva della gente che non riesce ad arrivare a fine mese, aggravato anche dall’aumento dell’inflazione che causa l’impoverimento dei ceti più deboli. Nella difficoltà generale quella della casa è l’emergenza sociale prioritaria: Chiediamo al Governo di ripristinare il fondo affitti. Solo a Pesaro, fino al 2022, le famiglie che ricevevano il sostegno per il pagamento dell’affitto erano oltre 1103, per un totale di oltre 570mila euro di contributi totali».
La puntualizzazione
«L’emergenza casa è reale e bisogna rafforzare le azioni per contrastarla», ha sottolineato l’assessore al welfare Luca Pandolfi, ricordando che tra le misure in atto c’è anche quella del canone concordato, che interessa circa 1100 contratti di locazione in città. Nobili rimarca: «Anche in questo caso l’amministrazione ha dimostrato di porre attenzione alle persone in difficoltà, con un contributo di 250mila euro: l’importo disponibile del fondo anticrisi 150.000 euro dell’accordo siglato nel 2023 con sindacati, più altri 100.000 euro successivamente messi a bilancio», ricordando anche l’operazione fatta sui servizi educativi e centri estivi. Il fondo affitti del Comune di Pesaro consentirà di dare una risposta concreta a circa 730 famiglie, attraverso un contributo che copre l’80% dell’affitto, fino ad un massimo di 350euro a nucleo. Resta aperta la questione Tari, che ormai per il 2023 non vedrà agevolazioni, ma l’impegno della giunta è quello di ripristinare un salvagente nel pagamento delle bollette a gennaio: «Sulla Tari abbiamo deciso di lavorare per mettere nel prossimo bilancio un conto consistente per il pagamento - anticipa il sindaco - Sperando che venga ascoltata la richiesta che viene da Pesaro e da tanti altri comuni, chi lo vorrà chiedere lo farà a gennaio», ha concluso.
Le scadenze
Per la prima rata Tari, quella scaduta il 16 giugno, e per la seconda, in scadenza a metà agosto, c’è la possibilità di una sospensione, come previsto dal decreto del Governo sullo stato di emergenza, e pagamento entro il 20 novembre. Ma, come riferisce Nobili, molti utenti pesaresi hanno comunque deciso di pagare la rata iniziale, nonostante la sospensione, per evitare di ritrovarsi in autunno con un aggravio esagerato di bollette da saldare. Non c’è solo la difficoltà di pagare l’affitto, ma spesso anche quella di trovare una casa nella quale andare a vivere in affitto. Da una parte, perchè le condizioni richieste agli inquilini sono sempre più stringenti, a partire dalle garanzie come contratti lavoratori stabili. Ma anche per il fenomeno sempre più diffuso degli affitti brevi che caratterizza le metropoli e città turistiche: «Abbiamo pochi alberghi - conferma Ricci - e tanti proprietari preferiscono stipulare affitti stagionali con i turisti piuttosto che affitti annuali a persone che ne hanno bisogno».
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