A Sant'Angelo terza sciagura da luglio Dolore e carità. Mamma fuori pericolo

Jennifer, 13 anni, e Arianna Zannou, 6 anni, morte nell'incidente stradale a Ca' L'Agostina
SANT'ANGELO IN VADO - Ancora un dolore indicibile a Sant’Angelo in Vado per l'ennesima tragedia. Una comunità in ginocchio. La morte nel terribile...

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SANT'ANGELO IN VADO - Ancora un dolore indicibile a Sant’Angelo in Vado per l'ennesima tragedia. Una comunità in ginocchio. La morte nel terribile incidente della curva del Casello, in prossimità di Ca' L'Agostina di Fermignano, delle solari Jennifer Hosana, 13 anni compiuti appena otto giorni fa, e la sorellina Arianna Miracle, 6 anni da compiere il prossimo maggio, colpisce il cuore pulsante di una collettività sconvolta nel luglio scorso dall’omicidio del diciassettenne Ismaele e turbata un mese fa dalla scomparsa di un dodicenne ucciso dalla leucemia.

 


In queste ore si prega per Fabrice, 11 mesi, il figlio minore della famiglia originaria del Benin, ricoverato in precarie condizioni all'ospedale pediatrico Salesi. Fuori pericolo è la madre Rosalyne, soccorsa dall'eliambulanza e portata all'ospedale regionale di Torrette di Ancona. Ha la frattura del bacino, la prognosi è di 40 giorni. Il padre Saliou Zannou, 39 anni, che guidava la Ford Focus finita per il fondo stradale viscido sull'altra corsia, è distrutto dal dolore: è tenuto sotto sedativi in osservazione all'ospedale di Urbino per ferite alle mani e un ematoma al volto.

Le bimbe erano nate a Sant'Angelo in Vado. Venerdì alle 11,45, quando è accaduto l'incidente, la famiglia andava a ritirare al commissariato di Urbino i  passaporti dei piccoli che hanno la cittadinanza italiana. 
 
"E' vero - sottolinea il sindaco vadese Giannalberto Luzi - è la terza sciagura in poco più di cinque mesi che colpisce la mia gente. Siamo tutti storditi. Come Comune, appena saremo a conoscenza del funerale, delibereremo il giorno di lutto cittadino. Il minimo che possiamo fare. Daremo il via anche a una sottoscrizione popolare con l'iniziale contributo dell'Amministrazione".


"Sono tre i nuclei del Benin - continua il sindaco Luzi -, tutti estremamente integrati. Inseriti nel paese e dentro il nostro cuore. Un grande lavoratore papà Saliou. Bravo, sempre sorridente. In tante manifestazioni religiose, la famiglia, ha partecipato numerosa con i suoi variopinti costumi dando a tutti noi segnali di estrema e bella integrazione sociale. Questa piccola umanità del Benin, a Sant'Angelo in Vado, è diventata un pezzo della nostra storia, una comunione nella comunione. Ci vorrà del tempo per uscire dall'immensa ed indescrivibile sofferenza di tutti i parenti Zannou. Noi saremo sempre vicini loro. Un amministratore, che sia primo cittadino o semplice consigliere, è anche un fratello". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico