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PESARO Basta percorrere pochi passi lungo via Giordano Bruno per notare una serie di vetrine impolverate, saracinesche abbassate e spazi abbandonati. Stessa istantanea imboccando via Gavelli ma è proseguendo lungo via Sabbatini, costeggiando palazzo Ricci, dove si concentrano il maggior numero di negozi che un tempo avevano ospitato attività ma ora vuoti e in cerca di una nuova opportunità. Situazioni sì trasversali ma che sono da tempo un problema del centro storico. In “soccorso” ecco che arriva il Piano di recupero, coordinato dall’assessore alle Attività Economiche, Francesca Frenquellucci. Contributi economici a favore di chi apre, ma solo a certe condizioni: ovvero recuperando uno spazio sfitto. Sanzioni invece sono già state inoltrate dal servizio Gea della polizia locale ai proprietari di locali abbandonati e che non si sono adeguati a quanto stabilimento dal regolamento comunale sul decoro urbano. Ma andiamo con ordine.
Le disposizioni
Per la riapertura dei negozi sfitti in centro l’Amministrazione comunale ha avviato un’indagine di mercato preventiva, per verificare le manifestazioni di under 35 e di donne, interessati a usufruire dei contributi dell’Amministrazione avviare nuove attività. «L’iniziativa rientra nella strategia del Comune che punta a valorizzare il centro storico - spiega Francesca Frenquellucci, assessore all’Innovazione e alla Partecipazione -.
Cosa è stabilito
Tra le regole stabilite: non saranno ammessi a contributo i trasferimenti di attività con chiusura di altra sede operativa, fatta eccezione per il trasferimento di un’attività già esistente ma nel perimetro del centro storico. L’attività che si insedierà in un locale sfitto del centro dovrà essere avviata entro tre mesi dalla registrazione del contratto di locazione e rimanere aperta per almeno un anno dall’assegnazione del contributo. In passato il Comune ha offerto diverse agevolazioni a chi voleva aprire nuove attività in centro, ricordiamo per esempio la no tax area, ma questa volta si tratta di andare a occupare dei locali sfitti, abbinando pertanto la possibilità di offrire un’opportunità ai giovani alla battaglia contro il degrado che l’assessore Frenquellucci sta portando avanti. «Sono soprattutto le strade secondarie a soffrirne – entra nel merito – Fuori dall’asse del cardo e del decumano, si trovano locali chiusi da tempo o che hanno aperto solo per poco e ci sono zone, come l’area tra via Zongo e via Sabbatini che soffrono più di altre».
Il report
Dall’ultimo report elaborato dal servizio Gea della polizia locale sono stati emessi 27 avvisi nell’ambito del regolamento sul decoro urbano del centro storico indirizzati alle proprietà di vecchi immobili, richiamando e obbligando a ripulire vetrine e saracinesche, sporche e con graffiti o a pannellare la facciata se ammalorata. Di questi 20 proprietari hanno provveduto mentre per 7 vecchi locali nulla è ancora cambiato. Restando in tema di decoro il Comune chiede a bar e caffetterie che non hanno ancora ottemperato di adeguarsi al regolamento sui colori dei dehors seguendo i dettami della Soprintendenza. «In tanti - conclude Frenquellucci - lo hanno già fatto e non saranno concesse ulteriori proroghe».
Letizia Francesconi
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Corriere Adriatico