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PESARO - L’input di Asur Marche e Servizio salute regionale è arrivato forte e chiaro all’Area Vasta 1 per raddoppiare gli attuali volumi vaccinali. Per fare questo però serve un secondo hub, che funzioni in parallelo al sito ex Ristò. Che operatori e direttori del Dipartimento di Prevenzione Asur e Distretto sanitario, si erano già attivati per la ricerca del sito numero 2 è noto ormai da settimane e finalmente pare che il cerchio possa chiudersi. Trattativa in via di definizione fra Asur-Area Vasta 1 e gruppo Team System.
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La disponibilità
Il direttore di Area Vasta Romeo Magnoni, conferma infatti l’interessamento e la disponibilità dell’azienda ma precisa che l’ultima parola per logistica e organizzazione spetta alla direzione Asur e all’assessore regionale alla Salute. Dopo la comunicazione di Regione e Area Vasta 1 circa la disponibilità dei sindaci di altri Comuni a individuare altre sedi vaccinali integrative, Pierpaolo Tiberi, referente di Protezione civile regionale sta vagliando con il personale Asur, sedi sparse nei Comuni limitrofi come Montecchio,
Gradara e non da ultimo Vallefoglia come chiesto ieri dal sindaco Ucchielli. L’apertura di nuovi siti a partire dai prossimi mesi, resta però strettamente legata alle risposte in termini di personale che arriveranno da Asur Marche, dopo i recenti bandi aperti per reclutare operatori volontari e infermieri, al momento carenti in tutta la nostra area vasta. La trattativa: dalle poche informazioni che trapelano dall’interno del polo Team System nel quartiere Torraccia, i contatti con Asur sono tuttora in corso ma l’ufficialità è ancora attesa.
Il secondo hub vaccinale potrebbe aprire i battenti già dalla prossima settimana o comunque entro fine mese-prima decade di maggio.
La vicinanza
Parliamo di un hub a pochi metri dall’ex Ristò e per questo strategico per l’Area Vasta con la possibilità di spalmare i flussi ed evitare di caricare troppo la struttura interna a Spazio Conad, considerando anche le riaperture delle attività economichebb nei centri commerciali. Diversi metri quadri di superficie, anche se inizialmente si partirà con quattro postazioni mediche e un’organizzazione delle vaccinazioni simile all’ex Ristò. La piena operatività dell’hub integrativo sulla base dei numeri delle somministrazioni e della disponibilità dei vaccini, è prevista non appena aumenterà sensibilmente il flusso delle fasce di popolazione da vaccinare. Non si procederà a dimezzare i numeri fra ex Ristò e seconda sede, bensì ad aumentare il numero delle inoculazioni giornaliere. Nodo personale: l’aspetto legato ai numeri dei sanitari in arrivo è in via di definizione.
Volontari e pensioati
Destinati medici volontari o in pensione, che verranno reclutati da Asur e medici specializzandi, 21 in tutto destinati dalla Regione come dall’ultimo bando, proprio alla nostra area vasta. Il problema del personale resta comunque fondamentale tant’è che l’Area Vasta 1 non sa ancora con quali operatori supportare l’apertura di Centri di prossimità aperti anche ai medici di base. Su tutto c’è un dato reso noto dai coordinatori delle tre sedi distrettuali del territorio: in tutta l’Area Vasta mancherebbero almeno 50 infermieri quale personale proprio del servizio sanitario, per coprire e gestire anche la campagna vaccinale e l’apertura di nuove sedi.
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Corriere Adriatico