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PESARO - Nuova sfida dei “no orario” al coprifuoco delle 22. Ieri sera in piazzale della Libertà, un gruppo di manifestanti si è radunato attorno alla Palla di Pomodoro. Un nuovo sit in dopo quello della scorsa settimana, la sera del primo maggio, in cui un centinaio di persone sono state poi multate dalle forze di polizia.
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Grazie al tam tam sui social si sono dati un appuntamento a Pesaro.
I disobbedienti
La scorsa settimana la metà dei presenti è stata identificata sul posto mentre gli altri sono stati riconosciuti tramite le immagini degli agenti della questura. A tutti è arrivata negli ultimi giorni la multa a casa, un verbale da 400 euro. A cui si aggiungeranno le sanzioni di ieri sera. Ci sono state un po’ di proteste, qualcuno che ha iniziato a discutere con gli agenti, altri che si sono presentati con dei rettangoli di cartone dipinti di nero e azzurro, chiaro riferimento alla festa per lo scudetto dell’Inter a Milano e per il centinaio di interisti che domenica scorsa, nel pomeriggio, si sono radunate sempre alla Palla per festeggiare.
La maggior parte dei partecipanti al raduno di ieri sera - nelle intenzioni una passeggiata in zona mare fuori orario - è già nota alle forze dell’ordine per avere presenziato ad altri raduni no mask nei mesi scorsi di cui almeno un paio a Pesaro. La scorsa settimana solo verso la fine, intorno alle 23, c’è scappata una denuncia. Si tratta di un giovane segnalato per resistenza a pubblico ufficiale, violenza e rifiuto a fornire le proprie generalità. Un pesarese di 25 anni che non voleva dare i documenti e che ha reagito al sollecito sferrando un calcio all’auto di servizio dei poliziotti. I manifestanti contano di organizzare altri presidi fuori orario: «Continueremo finchè il governo non eliminerà il coprifuoco e tutte le altre restrizioni». Ma ieri sera i ranghi erano già molto più ridotti.
Precedenti interventi
Nel pomeriggio la polizia è stata occupata anche in altri casi, una ragazza che si era allontanata dopo aver litigato con il ragazzo (ma poi si è scoperto che era tornata a casa in bicicletta) e un ragazzo, noto per essere un consumatore di stupefacenti, che stava litigando. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico