Marotta, l'unificazione è definitiva La Consulta rigetta l'istanza di Fano

La festa di Marotta Unita
MAROTTA – La Corte Costituzionale rigetta il ricorso del Comune di Fano e dichiara legittima l’unificazione di Marotta nel Comune di Mondolfo. «Si chiude una...

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MAROTTA – La Corte Costituzionale rigetta il ricorso del Comune di Fano e dichiara legittima l’unificazione di Marotta nel Comune di Mondolfo. «Si chiude una pagine di ricorsi lunga 5 anni, finalmente vengono riconosciute le nostre ragioni», festeggia il comitato Marotta Unita che ha dato appuntamento ai sostenitori e alla popolazione per un brindisi di festeggiamento alle 18,30 in piazza dell’Unificazione, ex piazza Kennedy.


La Corte Costituzionale nella sentenza depositata questa mattina in seguito all’udienza pubblica che si era tenuta il 2 luglio 2019, ha rigettato le contestazioni di illegittimità costituzionale che erano state rivolte dal Comune di Fano alla Regione Marche in merito alla scelta delle popolazioni interessate per il referendum consultivo del 9 marzo 2014 (quelle più direttamente coinvolte nell'unificazione e non i residenti dei due interi territori comunali).

Festeggia il sindaco di Mondolfo Nicola Barbieri che in un post richiama le motivazioni della sentenza: «La Corte Costituzionale ha interamente recepito la posizione difensiva della nostra Amministrazione comunale e dei sostenitori dell’unificazione di Marotta dichiarando la non fondatezza delle questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Comune di Fano. Marotta è definitivamente unita».

L’unificazione era stata ufficializzata dopo il referendum del 2014 con una legge dalla Regione Marche (numero 15 del 23 giugno 2014). Già prima del referendum si era consumata una battaglia a colpi di ricorsi amministrativi, proseguiti fino al Consiglio di Stato. Il massimo organo di giustizia amministrativa l’11 giugno 2018 aveva rimesso il parere definitivo alla Corte Costituzionale. Nel giudizio di legittimità costituzionale la Consulta ha ritenuto che la scelta delle “popolazioni interessate” al referendum è stato correttamente individuata. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico