Lavoro e norme anti Covid violate: chiuse due aziende cinesi, 28mila euro di multa

Lavoro e norme anti Covid violate: chiuse due aziende cinesi, 28mila euro di multa
URBANIA - Attività cinesi nel mirino: due aziende poste sotto sequestro, 7 lavoratori in nero, controlli su tre imprenditori, una denuncia, norme anti Covid e igieniche...

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URBANIA - Attività cinesi nel mirino: due aziende poste sotto sequestro, 7 lavoratori in nero, controlli su tre imprenditori, una denuncia, norme anti Covid e igieniche ignorate, oltre 28mila euro complessivi di multe e la sensazione di aver appena (ri)scoperchiato qualcosa che nei prossimi giorni, tra Cagli e Urbania, porterà a sviluppi.

 

Le norme riguardanti il distanziamento da mantenere per evitare il contagio daCovid  sono severe. I Carabinieri della Compagnia di Urbino, il Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri (Nil) e l’Ispettorato del Lavoro dell’Area Vasta 1 di Urbino non transigono. Le indagini sono in corso, nei prossimi giorni verranno estesi controlli al fine di verificare che anche altri ambienti di lavoro siano a norma. 

Sette su 40 non in regola

Nella rete delle ispezioni delle forze dell’ordine cadono così 3 imprenditori cinesi, di cui uno, classe ‘90, deferito in stato di libertà anche per varie violazioni sulla regolarità dei permessi di soggiorno. Ben 6 le aziende laboratorio di confezioni di abbigliamento e accessori vari per vestiario, nell’hinterland di Cagli e di Urbania, quella che era la “Valley dei jeans”, che hanno visto la perlustrazione dell’Arma e degli Ispettorati. Oltre al mancato rispetto della normativa anti pandemia (le mascherine un vero e proprio optional), il controllo ha permesso di scoprire dei lavoratori impiegati in nero: 7 su 40, di cui un minore. Un classico che ritorna. 

No mascherine, termo spenti

Durante le varie ispezioni sono state riscontrate numerose violazioni non solo dei protocolli di sicurezza anti – coronavirus. Immediatamente, all’occhio, il mancato uso delle mascherine oltre quello dei dispositivi igienizzanti e la carenza della aerazione dei locali. Il controllo è stato quindi esteso a tutti gli ambienti permettendo di accertare l’inefficace regolarità igienizzante dei bagni, trovati in condizioni pessime. Gli stessi riscaldamenti dei caloriferi erano completamente azzerati per la non funzionalità dell’impianto. Aziende, dunque, completamente non conformi alle leggi che regolano l’efficienza e la sicurezza nei luoghi di lavoro dove, tra l’altro, si esigono uscite di sicurezza e estintori a norma. Per questi motivi sono stati quindi avviati immediatamente i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per le aziende. Sottoposte a sequestro due di queste imprese. Si sono aggiunte anche una serie di sanzioni amministrative a carico dei 3 imprenditori per 28.300 euro complessivi, la maggior parte di queste disposizioni per il mancato rispetto della normativa anti Covid. 

 

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Corriere Adriatico