PESARO - Chiamatela truffa da lockdown, è il nuovo raggiro online organizzato ai tempi del Coronavirus. Sta andando a segno in tutta Italia: molteplici i casi segnalati...
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Il messaggio: «Attenzione! Non possiamo consegnare il tuo pacco dal numero di riferimento (...). Ulteriori informazioni: ì8t.us/nPisG». Cliccando sull’indirizzo si apre quello che appare in tutto e per tutto la home page del sito di Poste Italiane, con fascia gialla compresa e tanto di ricerca Cap, info sulle pensioni, acquisto di francobolli e “Vieni alle Poste”. Tutto falso.
Ogni singola sezione, infatti, rimanda univocamente al pagamento richiesto con un’ulteriore specifica: «La tua spedizione ... postedelivery globe è in transito al centro scambi internazionale logistico di Roma. La consegna non è riuscita per il pagamento mancante di 2 euro. Pagare qui con carta di credito» Tra gli effetti collaterali del lockdown c’è stato infatti un aumento esponenziale (circa l’80% tra gennaio e aprile) dello shopping online. Questo ha prodotto due fattori. Il primo: una congestione di ordini che, unita a più rigidi controlli alle frontiere per l’emergenza Covid, ha di fatto rallentato la consegna. Molti pacchi, pur ordinati tra marzo e aprile, specialmente provenienti dall’estero, devono ancora arrivare a destinazione. Secondo: l’enorme quantità di dati (indirizzi, numeri di telefono, mail, codici fiscali ecc) messa in circolo sui portarli in cui si fanno acquisti online. I truffatori hanno di fatto avuto a disposizione un infinito elenco di potenziali vittime e molte di queste, ricevuto l’Sms, hanno ritenuto verosimile il messaggio. «Due euro? Paghiamoli, almeno arriva l’ordine». Ovviamente inserendo in un portale finto i dati della carta di credito con quello che ne consegue: dar la possibilità ai truffatori di auto destinarsi somme ben più cospicue.
La polizia postale, dopo le numerose segnalazioni, ha confermato la presenza della «Rete dei cybercriminali. Un tentativo di smishing. In questo periodo molti ricorrono agli acquisti online - hanno spiegato gli agenti -. La truffa si realizza attraverso l’invio di un Sms con cui viene richiesto il versamento di 2 euro e l’inserimento dei propri dati e quelli della carta di credito per “sbloccare” un pacco in spedizione. Ricordiamo sempre di non cliccare mai sui link che ci arrivano via mail o via sms senza aver prima accertato che siano veri attraverso i siti web ufficiali dei marchi in questione». Sull’argomento anche la precisazione di Poste Italiane «che non chiede mai pagamenti via Sms o mail». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico