Pesaro, personale sanitario dirottato al Covid Hospital: parte la diffida del sindacato

Pesaro, personale sanitario dirottato al Covid Hospital: parte la diffida del sindacato
PESARO - Le parti sociali incontrano oggi i vertici dell’Area vasta 1 e all’ordine del giorno c’è la diffida avanzata dai sindacati Cgil-Cisl Uil per...

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PESARO - Le parti sociali incontrano oggi i vertici dell’Area vasta 1 e all’ordine del giorno c’è la diffida avanzata dai sindacati Cgil-Cisl Uil per l’intenzione dell’Asur di utilizzare operatori socio sanitari in forza nei presidi del nostro territorio, ma da trasferire alla nuova struttura regionale Covid di Civitanova.


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C’è attesa anche per l’incontro di venerdì fra sindacati e azienda ospedaliera Marche Nord. Direzione sanitaria al lavoro per una nuova riorganizzazione rivolta alla fase 2, dopo la chiusura delle sale di Rianimazione Covid si dovrà ora affrontare il riordino del Dipartimento Dea per l’emergenza-urgenza. 
 
Partiamo dall’Area Vasta 1. I sindacati territoriali scrivono al direttore Romeo Magnoni e al direttore generale Asur Marche, Nadia Storti per diffidarli dall’ipotesi di reclutare e trasferire parte del personale del comparto ai moduli assistenziali post emergenza Covid del nuovo ospedale di Civitanova. «Dall’informativa del 15 maggio scorso inoltrata da Asur – spiegano Alessandro Contadini (Cisl) e Massimo Raghi (Cgil) – si parla di 10 unità di personale di cui due medici e otto operatori, fra Oss infermieri e tecnici di Radiologia, che la nostra Area Vasta vorrebbe trasferire da subito. Un’ipotesi questa, che riteniamo giuridicamente non corretta e impraticabile anche guardando ai numeri. Dal punto di vista legale anzitutto si ritiene che non sia possibile utilizzare con procedure che rientrano nella cosiddetta mobilità d’ufficio, il personale di Area Vasta in altre strutture fuori zona e per di più senza un confronto sindacale preventivo. Non solo il trasferimento di quel personale graverebbe ulteriormente sui carichi di lavoro, ma si ricorda anche il deficit dei presidi ospedalieri della nostra Area Vasta, ancora prima dell’emergenza Covid iniziata fra febbraio e marzo scorso . Numeri in rosso per il comparto con 70 operatori in meno rispetto al piano del fabbisogno». E’ vero che nel frattempo, fra la fase 1 e l’inizio della fase 2 dell’emergenza, Asur ha bandito assunzioni di sanitari anche per le strutture del territorio, ma per Alessandro Contadini, parliamo di numeri ancora bassi con assunzioni che sono servite solo a coprire le cessazioni del personale, e per questo ulteriori perdite di operatori sarebbero da evitare. Qui Marche Nord: la direzione ospedaliera sta valutando l’ipotesi di riapertura dal primo giugno delle attività e dei servizi per i reparti di Cardiologia, Utic ed Emodinamica, riportando il Dipartimento Dea alle condizioni di lavoro e operatività pre-emergenza. Scettiche le parti sociali, soprattutto per la mancanza di personale dedicato. 
Il piano ferie

Numeri esatti sulla riorganizzazione e l’avvio della fase 2 fino a settembre anche per l’azienda Marche Nord, potrebbero arrivare nell’incontro di venerdì. Vania Sciumbata, referente Cgil e Contadini, chiedono invece l’avvio di una riattivazione dell’emergenza-urgenza ma che sia graduale, anche gestendo inizialmente meno posti letto e questo proprio in relazione al personale sanitario, che sarà effettivamente in forza durante il piano ferie estivo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico