I frati di San Giovanni contagiati e messi in ginocchio dal Covid: arriva il "pasto sospeso" per sostenerli

Pesaro, i frati di San Giovanni contagiati e messi in ginocchio dal Covid: arriva il "pasto sospeso" per sostenerli
PESARO - Aiutare i frati di San Giovanni Battista di via Passeri a Pesaro ancora in affanno dopo l’emergenza coronavirus che li ha costretti a chiudere alle funzioni la...

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PESARO - Aiutare i frati di San Giovanni Battista di via Passeri a Pesaro ancora in affanno dopo l’emergenza coronavirus che li ha costretti a chiudere alle funzioni la chiesa monumentale.

É l’obiettivo che si è data Maria Giovanna Giordano, presidente dell’associazione culturale “Arsmusica” nonchè curatrice del festival organistico World Organ Days, che si è mobilitata attraverso l’iniziativa solidale del “pasto sospeso” che si ispira al “caffè sospeso” napoletano.

 

«Frequento la chiesa - spiega - e ho un ottimo rapporto con padre Aldo che, di fronte a qualsiasi bisogno o necessità, mi chiama e mi chiede consigli. Era successo anche quando la chiesa era stata lungamente chiusa per le conseguenza della scossa terremoto: in quell’ occasione avevo appreso che i frati non disponevano di beni di prima necessità e avevo fatto un appello alla città. Loro hanno fatto un voto di castità e povertà, e possono solo contare nelle offerte dei benefattori e nella sensibilità dei fedeli». 

Le condizioni

«Tre frati, per fortuna - prosegue - sono risultati negativi dopo il doppio tampone, due giorni fa, mentre gli altri due sono ancora ricoverati: uno sta seguendo un periodo di riabilitazione, l’altro purtroppo è in condizioni più critiche. Hanno riaperto la chiesa ai fedeli, hanno sanificato tutto, detto la messa ma hanno bisogno di tutto, non possiamo abbandonarli». E’ stata creata pertanto una catena di solidarietà con “pasti sospesi” giornalieri e personalizzati a causa delle patologie di alcuni frati, che impongono una rigorosa attenzione alla dieta. I “pasti sospesi” sono ordinati rispettando un calendario stabilito e vengono consegnati dal ristorante che li prepara. «L’idea è nata per dare una mano ai frati che erano risultati positivi al Covid - puntualizza Giovanna Maria Giordano - , c’era il problema di sostenerli con i pranzi e per i privati portare tutti i giorni i viveri diventava difficoltoso tra confezionamento, consegna, cura dell’igiene. Ho lanciato un appello attraverso le mie conoscenze Whatsapp, circa 300 persone, i più sensibili hanno risposto. Abbiamo coperture per il servizio fino a Capodanno ma vorremmo continuare fino all’Epifania. Invito chi può a contribuire. Padre Aldo Marinelli, il priore, aiuta la Caritas nei giorni di festa per distribuire i pasti agli indigenti che fanno capo al convento. Gli ho raccomandato di stare calmo, di non strapazzarsi, riprenderà a farlo dopo l’Epifania». Oltre a provvedere ai “pasti sospesi” vengono invitati altri benefattori per un’offerta da fare presso il convento o mediante bonifico a: Convento di San Giovanni Battista, Ubi Banca Piazza Garibaldi, Pesaro. IT 49Q 03111 13301 0000000 12150. «Il conto corrente piange - conclude - non ci sono state molte offerte. Ringrazio chi si è reso disponibile, per esempio è arrivata la frutta, che mancava, si è creato attorno ai frati un movimento per aiutarli, era il minimo che si potesse fare. Ci sono le bollette da pagare, la sanificazione è costosa, l’ambiente è grande. Tengo a ribadire – termina Giovanna Maria Giordano – che tre frati sono guariti e c’è la sicurezza per l’accesso alla chiesa».

 

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Corriere Adriatico