Pesaro, centri estivi per bambini, l'assessore: «Vedremo. Ma solo all'aperto e con mascherina»

Pesaro, centri estivi per bambini, l'assessore: «Vedremo. Ma solo all'aperto e con mascherina»
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PESARO - Bambini e famiglie, centri estivi, baby sitter e didattica. La questione dell’infanzia viene a galla prepotentemente, alla vigilia della ripresa e fase 2. Le scuole sono chiuse e con il rientro al lavoro, tanti genitori si affideranno ai nonni, ma è evidente che questo non è possibile per tutti e non è la soluzione stante anche la caratteristica del virus che fa dei nonni una categoria fragile.


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Il Comune di Pesaro sta provando ad affrontare organicamente la questione e lo stesso sindaco Matteo Ricci ha parlato di centri estivi e attività e attività ludiche all’aperto con la mascherina obbligatoria, in massima sicurezza. L’assessore alle politiche educative Giuliana Ceccarelli sta studiando diverse ipotesi. «Abbiamo avuto una commissione per ragionare di come partire coi centri estivi adottando le dovute cautele per le elementari e le medie. Dovranno essere all’aperto, pensiamo a giardini e spiagge, e non troppo affollati».
 
«Abbiamo anche avuto un incontro a livello nazionale con tutti gli assessori al ramo. Ma quello che manca sono le linee guida del Governo, che dicano come dobbiamo muoverci. Prima di tutto pensiamo alla sicurezza e alla salute. Per questo siamo pronti con un coordinamento locale con Provveditorato, Asur e uffici scolastici per creare un protocollo condiviso e operativo. Ma è un argomento preminente: non dimentichiamoci che quando si tornerà al lavoro, molte famiglie non avranno ferie perché le hanno già finite». Da lunedì 4 maggio verranno riaperti i parchi nella massima sicurezza. I numeri saranno contingentati: per le persone che entreranno, altrettante ne usciranno grazie all’aiuto di volontari e polizia locale. 
Le richieste
Ma non basta, le famiglie chiedono risposte. «Stiamo pensando anche di creare un elenco di baby sitter disponibili e qualificate con prezzi calmierati per andare in contro ai genitori – continua Ceccarelli – una lista di fiducia a cui attingere». Il confinamento ha portato anche a delle indagini. «Per tanti bambini è stato molto pesante. Abbiamo fatto una ricognizione tra i nidi e infanzia comunale e su 1272 bimbi ben 342 non hanno giardino né personale né condominiale. Questo incide tantissimo sulla qualità psicofisica della quarantena. È per questo che stiamo cercando di avere la possibilità di accedere ai giardini dei nidi e scuole dell’infanzia. Non possono usufruire dei giochi, ma saranno chiusi. Però avranno uno spazio all’aperto dove giocare, garantendo un accesso scaglionato e in sicurezza». 
La distribuzione

Il Comune distribuirà anche ottomila mascherine simpatiche e lavabili fino a 20 volte, per i bambini fino a 11 anni. A consegnarle saranno i volontari di quartiere nei prossimi giorni. Le mascherine saranno contraddistinte da emoticon con smile (otto modelli) e logo ‘wepesaro’ tricolore. Si guarda anche all’insegnamento e alle lezioni a distanza. «Abbiamo avviato un’indagine e scoperto che i tablet e pc non sono sufficienti: 81 famiglie non hanno i device necessari per cui servirà un ulteriore sforzo». Tra le altre idee anche quella di «portare un pulmino in giro per i quartieri con giochi, spettacoli di burattini e musica per una socialità a distanza nelle piazze”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico