MONTECOPIOLO - Domani i tamponi del “percorso guariti”, nei giorni scorsi un centinaio di persone uscite dalla quarantena e, alla fine, i numeri contenuti dei...
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Il giovane sindaco Pietro Rossi prende in prestito un termine del gergo meccanico per spiegare quanto accaduto: «Il sistema ha grippato». E ora? «Ora ci siamo già rimboccati le maniche, ma il danno a livello di immagine c’è stato, l’unica possibilità adesso è darci fiducia e venire a visitare il paese che è bello, nella natura e con soggiorni a prezzi stracciati» commenta il primo cittadino che ha difeso allo stremo il suo territorio.
I fatti
«I fatti mi hanno dato ragione - ribadisce - non ho mai avuto dubbi sull’esito finale, però non mi consola: come sindaco, come residente e come “tutore” di una piccola quanto coesa comunità. Mi sento responsabile di ciò che affermo, e per questo non è mio stile fare dichiarazioni avventate, mi sono sfiancato nel ripetere che la situazione è sempre stata sotto controllo, eppure siamo comunque finiti sulla graticola pubblica dell’ansia, della diffidenza e della paura. Ma io vedevo come lavoravano i sanitari, è stata brava ed efficace l’Asur a intervenire in rapidità, a identificare velocemente a ritroso tutti i contatti mettendoli in isolamento, partendo dal primo caso, il soggetto andato al ristorante per la cena. Il Coronavirus è stato circoscritto e bloccato subito, basti dire che su uno screening di 350 tamponi solo saltati fuori appena 4 positivi. Tutte le persone che sono risultate a contatto con il virus erano già in quarantena, i contagi sono stati tutti diretti, tra persone che hanno legami familiari o sono state insieme. Vorrei sottolineare che il Covid a Montecopiolo non c’era, è stato portato da fuori». Il primo cittadino rassicura, tranquillizza, rincuora: ma intanto nel Comune che conta due villaggi turistici su mille abitanti metà della stagione se n’è andata in bollettini sanitari quando per la maggior parte dei gestori delle strutture ricettive, attività e locali, ciò che si incamera nel clou dell’estate serve poi per “svernare” in relativa serenità economica. «Certi giorni leggere le notizie su di noi, finiti alla ribalta nazionale - prosegue - erano frustate su ferite sparse a sale. Una fiammata ci ha investito, come quando brucia la carta, divampa e si spegne, e ancora continua a far male anche se si sta cicatrizzando».
La speranza
La speranza è un ritorno al binomio tranquillità&normalità che per Montecopiolo significa visitatori e/o vacanzieri. «Proveremo a usare questo clamore - chiosa - come trampolino per far conoscere il paese: aria buona, buon cibo, paesaggio meraviglioso, gente ospitale e prezzi bassi. Non solo per le vacanze, ma anche per investire o comprare casa». E nel frattempo la ripartenza è anche politica. «Ho deciso di candidarmi - chiosa Rossi - scendo in campo con “Il centro” insieme all’assessore regionale Loretta Bravi. So di chi o cosa ha bisogno il territorio, solo chi vive l’entroterra può capirlo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico