VALLEFOGLIA - «Sì, mercoledì siamo stati informati che don Orlando è risultato positivo al Coronavirus. Ce lo ha riferito un suo collaboratore»....
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Mai come in questo momento è necessaria fare chiarezza per non generare equivoci e alimentare la paura: don Orlando Bartolucci ha seguito i dettami vescovili. Lo scorso 26 febbraio, su disposizione dei vescovi delle Marche, le benedizioni pasquali erano state sospese fino al 4 marzo. Il 2 marzo, in seguito dell'ordinanza del presidente del Consiglio del 1° marzo riguardante anche la provincia di Pesaro-Urbino, i Vescovi della Metropolia (Pesaro, Fano e Urbino) avevano riaperto alle benedizioni pasquali «fatte tenendo conto delle misure di sicurezza previste dall'ordinanza» fino all'8 marzo compreso.
Il 9 marzo, infine, ancora i Vescovi della Metropolia, con un comunicato, hanno risospeso le benedizioni pasquali. In quella finestra temporale, tra il 3 e l'8 marzo, don Orlando ha ripreso a benedire le case dei fedeli quando il virus, probabilmente, si stava già manifestando. Una fonte diretta ha raccontato: «A casa dei miei genitori è passato 8 giorni fa. Aveva una brutta tosse e mia nonna gli ha detto: Don, cosa ci fa qui? Non è il caso di farsi vedere da un dottore?». Ora è fondamentale non lasciarsi prendere dal panico. La dottoressa Oriana Cordella, medico di base di Montecchio, ieri mattina con un post su Facebook ha lanciato una comunicazione chiara: «Chi è entrato in contatto con don Orlando (non solo durante le benedizioni, ndr) deve rimanere isolamento domiciliare per 14 giorni dall'ultimo contatto. Chiamare solo se vi sono sintomi gravi o febbre». Il post, in breve tempo, ha avuto 131 condivisioni dirette. Da quanto appreso le condizioni di don Orlando, che attualmente dovrebbe essere seguito da una nipote in un ospedale romagnolo, dovrebbero essere comunque buone. La comunità ha invitato tutti a pregare per lui. L'amministrazione di Vallefoglia, intanto, ieri ha ribadito il divieto di passeggiare o fare sport all'aperto: «Si esortano i ragazzi a non frequentare i parchi i giardini e le piazze ed ai genitori di vigilare affinché gli stessi rispettino le nuove disposizioni». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico