Pesaro, esami diagnostici e visite: la normalità post Covid è ancora una chimera

PESARO - Nuova fase e riassetto post emergenza Covid anche per le visite ambulatoriali e specialistiche nei presidi e nei distretti del territorio. Primo confronto ieri fra Asur,...

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PESARO - Nuova fase e riassetto post emergenza Covid anche per le visite ambulatoriali e specialistiche nei presidi e nei distretti del territorio. Primo confronto ieri fra Asur, Area Vasta 1 e il responsabile territoriale per la Sicurezza e Prevenzione in area vasta. Tutta l’attività Cup di prenotazione territoriale, così come i servizi per il cambio del medico di base, verranno rimodulati seguendo le linee guida regionali e i Protocolli sanitari in vigore.




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La riattivazione del Cup anche per le visite e la diagnostica non urgente, potrebbe entrare in vigore dalla metà di giugno. Il riordino: il sistema di riprogrammazione delle agende di prenotazione è in corso e gli orari di prenotazione fra una visita e l’altra saranno sensibilmente dilatati. In linea generale Asur e Area vasta ipotizzano una riduzione delle attività di prenotazione intorno al 20-25% rispetto alle normali potenzialità e al numero di prestazioni totali eseguite a livello provinciale.
 
All’interno dei distretti sarà attivata una procedura di sanificazione di stanze e strumenti utilizzati fra una visita e l’altra, oltre a una autocertificazione a carico del paziente. L’Asur sta provvedendo anche agli ordine per rifornirsi di dispositivi di protezione individuale ad uso del personale dei distretti, dei medici e degli ambulatori. Tutte le agende di prenotazione Cup vanno così riprogrammate. L’emergenza Covid ha di fatto reso nulle tutte le visite già prenotate fin dal marzo scorso, che ore vanno rimesse in ordine e riassegnate. 
I numeri
Parliamo per l’Area Vasta e i singoli distretti e ambulatori di 129mila prestazioni sanitarie già prenotate prima del lockdown e da riprogrammare, e 90mila utenti coinvolti a livello territoriale. Alcune delle stesse azioni messe in campo da mesi, a tutela della sanità territoriale per una corretta gestione e riduzione delle liste di attesa, non potranno essere riconfermate in questa fase 2. Come per esempio la modalità “overbooking” per le prenotazioni, dove il sistema accettava fino a un certo numero di prenotazioni in più rispetto ai posti per le visite effettivamente disponibili, tenendo conto del fatto che poi c’era sempre una certa percentuale di soggetti che o disdiceva la visita o non si presentava. Una modalità questa, che proprio per evitare afflussi continui e il rischio assembramento, non potrà essere praticata. Fino ad oggi il Cup ha garantito e soddisfatto le prestazioni di tipo U, per la casistica urgente con visita entro 72 ore e di tipo B, per visite e diagnostica breve, entro i dieci giorni. Con la riattivazione del sistema i coordinatori dei distretti territoriali, andranno a potenziare seppur in modo graduale, le prestazioni B e D, queste ultime a 30 giorni, entro il mese di luglio. Questo significa che si andrà ad aggiungere al sistema qualche prenotazioni in più, oltre alla normali prestazioni garantite, ma differendo e dilatando gli appuntamenti. 
Nuove disposizioni

Resta da definire il numero di pazienti che potranno accedere ai distretti e agli ambulatori per le visite prenotate. Basti pensare anche alla semplice visita oculistica, dove dal lettino, alle varie superfici fino agli strumenti e alla lente usata sull’occhio del paziente, tutto deve essere igienizzato e sterilizzato. Si dovrà potenziare anche il sistema informatico di prenotazione e gestione delle agende. Prenotazioni che potranno essere fatte on line e il pagamento della prestazione tramite l’Applicazione My Cup. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico